Le "signore del fascio" |
Claudia Bassi Angelini Le "signore del fascio". L'associazionismo femminile fascista nel Ravennate (1919-1945) Angelo Longo Editore, pagg.136, Euro 15,00
IL LIBRO - La prima ricerca organica sull’associazionismo femminile fascista della provincia di Ravenna. Ricostruendo il panorama delle organizzazioni di massa del regime, l’autrice ne delinea la vicenda storica e il diverso radicamento nel territorio ravennate, esaminando il ruolo in esse ricoperto dalle donne e soffermandosi in particolare sulle associazioni femminili, Massaie rurali, Sold e Fasci femminili, analizzate sulla scorta di fonti in gran parte inedite. Dai dati sul reclutamento a quelli sul profilo sociale e culturale sia delle iscritte che delle dirigenti, si ricompone il quadro delle donne fasciste attive in provincia durante il ventennio: un universo composito, tra le cui file, accanto ad espressioni di rigido allineamento al conformismo di regime, maturarono anche processi di consapevolezza del ruolo femminile che non erano nelle previsioni né nelle intenzioni del fascismo. Un fenomeno di significative proporzioni, che coinvolse categorie di donne rimaste ai margini del vasto movimento di emancipazione femminile avviato nel Ravennate tra Otto e Novecento e che non si sarebbe esaurito con la fine della dittatura.
DAL TESTO - "L'opera dei fasci femminili era quasi esclusivamente assistenziale, in molti casi in collaborazione con la Croce Rossa, e si valeva di un'efficace rete di collaboratrici: dalle segretarie dei fasci delle diverse località della provincia a quelle dei gruppi e dei nuclei rionali nei centri maggiori (coordinati dalle ispettrici di zona), alle «visitatrici fasciste», una figura assimilabile ad una «vera e propria assistente sociale di partito». Quelle «familiari» attuavano visite domiciliari alla ricerca di casi di povertà da alleviare e prestavano la loro attività anche nelle mense per i poveri, nei refettori, nelle colonie e negli ambulatori (già nel 1928 a Ravenna ne funzionava uno per le Piccole e Giovani italiane). A coordinare le attività dei fasci femminili dei diversi comuni e delle frazioni della provincia provvedevano le ispettrici federali, mentre alle ispettrici nazionali - la carica più elevata assegnata dal fascismo alle donne - spettava la supervisione dei fasci femminili provinciali d'Italia".
L'AUTRICE - Claudia Bassi Angelini, molto conosciuta come docente, è studiosa di storia locale e di storia delle donne, argomenti su cui da molti anni pubblica libri e saggi.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - I. Le prime organizzazioni femminili fasciste in provincia di Ravenna - II. Le donne del Ravennate nelle organizzazioni di massa dello Stato fascista - III. Le organizzazioni di massa femminili (1933-1943) - IV. Le organizzazioni femminili militari al tempo della guerra e della Repubblica sociale italiana |