Forme tradizionali e cicli cosmici |
René Guénon Forme tradizionali e cicli cosmici Edizioni Mediterranee, pagg.152, Euro 12,91
IL LIBRO - Gli articoli raccolti in questo volume rappresentano l’aspetto forse più “originale” – e per molti lettori anche il più sconcertante – dell’opera di René Guénon. Si sarebbe potuto scegliere un titolo come “Frammenti di una storia sconosciuta”, ma d’una storia che ingloba protostoria e preistoria, poiché inizia la Tradizione primordiale contemporanea agli albori della presente umanità. Si tratta di frammenti destinati a rimanere tali, nel senso che sarebbe stato certamente impossibile, per lo stesso Guénon, esporre questa storia senza soluzione di continuità e senza lacune, poiché le fonti tradizionali che gli hanno fornito i vari elementi erano verosimilmente molteplici. Anche da un altro punto di vista questi possono definirsi “frammenti”: nella raccolta, infatti, si sono potuti riunire soltanto i testi che ancora non sono stati incorporati in volumi anteriori, sia dallo stesso Guénon, sia da coloro i quali hanno provveduto alla compilazione delle raccolte postume già pubblicate. Dei testi contenuti in quest’opera, soprattutto quelli riguardanti la Regione Iperborea e l’Atlantide costituiranno per alcuni la pietra dello scandalo, poiché quanto viene detto su tali argomenti si trova in netto contrasto con le idee generalmente prevalenti nel mondo scientifico occidentale. Più numerosi sarebbero forse i punti di contatto con i risultati della ricerca scientifica sovietica; ma la conoscenza che abbiamo di essi è troppo imperfetta, per poterne trarre delle utili conclusioni. D’altra parte, dato il carattere chiaramente preistorico delle epoche alle quali ci riportano le tradizioni iperborea ed atlantidea, non si potrebbe ricavarne che semplici indizi o fasci d’indizi, per lo più nei domini dell’etnografia, della linguistica comparata e delle religioni. Lo studio dei cicli cosmici, con cui s’inizia la raccolta, data la sua caratteristica di preambolo, non presenta particolari difficoltà, essendo generalmente nota in Occidente l’esistenza di una dottrina dei cicli, nella tradizione indù. Si sa ora dell’esistenza di teorie cicliche anche nella Cabala ebraica e nell’esoterismo islamico. Le conoscenze cosmologiche tradizionali racchiuse in questi quattro libri costituiscono una somma che senza dubbio non ha uguali in nessuna lingua.
DAL TESTO - "Considereremo un ciclo, nell'accezione più ampia del termine, come la rappresentazione del processo di sviluppo di uno stato qualsiasi della manifestazione, oppure, se si tratta di cicli minori, di qualcuna delle modalità più o meno limitate e particolari di tale stato. D'altronde, in virtù della legge di corrispondenza che collega tutte le cose nell' Esistenza universale, vi è sempre e necessariamente una certa analogia sia fra i diversi cicli dello stesso ordine, sia tra i cicli principali e le loro suddivisioni secondarie. E' quindi lecito, parlandone, impiegare in un unico modo di espressione, anche se questo spesso dovrà essere inteso solo simbolicamente, l'essenza stessa di ogni simbolismo fondandosi appunto sulle corrispondenze e sulle analogie che realmente esistono nella natura delle cose. Alludiamo qui soprattutto alla forma cronologica assunta dalla dottrina dei cicli: Poiché il Kalpa rappresenta lo sviluppo totale di un mondo, vale a dire uno stato o grado dell'esistenza universale, è evidente che si potrà parlare letteralmente della durata di un Kalpa, valutata in base ad una qualsiasi unità di misura del tempo, soltanto se si tratterà di un Kalpa che si riferisce ad uno stato in cui il tempo è una della condizioni determinanti, quale è propriamente il nostro mondo. In ogni altro caso, tutte le considerazioni di durata e di successione non potranno avere che un valore meramente simbolico e dovranno essere trasposte analogicamente, la successione temporale diventando allora solo una immagine della concatenazione, insieme logica e ontologica, di una serie extra-temporale di cause ed effetti. Tuttavia, poiché il linguaggio umano non può esprimere direttamente condizioni diverse da quelle proprie del nostro stato, un simbolismo del genere è per ciò stesso sufficientemente giustificato e dev'essere considerato perfettamente naturale e normale."
L'AUTORE - René Guénon (Blois 1886 - Il Cairo 1951), antropologo francese naturalizzato egiziano, principale esponente del "tradizionalismo integrale", studiò le antiche simbologie orientali e occidentali, sostenendo la tesi della comune origine di tutte le credenze religiose e delle pratiche rituali. La sua linea di pensiero trovò uno sviluppo parallelo in Italia nelle teorie di Julius Evola.
INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Roger Maridort - Alcune considerazioni sulla dottrina dei cicli cosmici - Atlantide e regione iperborea - La situazione della civiltà atlantidea nella «Manvantara» - Alcune considerazioni sul nome Adamo - Qabbalah - Cabala e scienza dei numeri - «La Cabala ebraica» - Il «Siphra di-Tzeniutha» - «La Tradizione Ermetica» - Ermete - La tomba di Ermete |