Il sistema internazionale postwestfaliano. Crisi, trasformazioni e prospettive rivoluzionarie Stampa E-mail

Fabrizio Ghilardi

Il sistema internazionale postwestfaliano. Crisi, trasformazioni e prospettive rivoluzionarie

FrancoAngeli, pagg.224, Euro 18,00

 

postwestfaliano.jpg  IL LIBRO – Il sistema internazionale quale si sta formando faticosamente oggi, a distanza dei tanti anni che ormai ci separano dalla fine della guerra nel 1945 e dalla nascita dell'Organizzazione universale di sicurezza collettiva, le Nazioni Unite, non ha - ancora - caratteri precisi, pur avendone sperimentati molti.

  Il problema fondamentale è dato dalla necessità di mediare le logiche del sistema, che anche nelle trasformazioni tende a dare voce a valori "occidentali", con logiche diverse che sappiano recuperare l'universalità anche nelle sue forme di espressione "non occidentale". In questo senso le relazioni internazionali mostrano un problema di comunicazione, o meglio di intercomunicazione tra diversità. Si tratterebbe, dunque, di superare la tecnica delle relazioni internazionali là dove essa resta, se guardiamo alla disciplina accademica cui si fa riferimento nelle strutture universitarie occidentali, strettamente ancorata ad una sola fonte di razionalità, quella occidentale, proponendo, come avviene in università non occidentali, anche altre fonti di ispirazione.

 

  DAL TESTO – “Il sistema internazionale che chiamiamo postwestfaliano in quanto trasformazione di quello westfaliano “nato”, secondo la periodizzazione accettata, nel 1648 al termine della “guerra dei trent’anni”, cerca quel carattere che ancora non ha ben definito, tra diverse tentazioni: tra esse, la tentazione di “occidentalizzare” il mondo, o di “americanizzarlo” come dicono coloro che vogliono sottolineare il ruolo egemonico degli Stati Uniti (e la pratica degli interventi umanitari, di democratizzazione, etc., essi dicono, spesso nasce da questa tentazione); quella di cedere alle seduzioni pericolose che si propongono attraverso la prospettiva di un clash of civilisations; o la tentazione (spesso fonte di frustrazioni) di individuare sul piano culturale modalità tali che rivoluzionino la possibilità di interrelazione dei soggetti del sistema internazionale: soggetti che, nella prospettiva delle novità occidentali maturate, sono oggi molti rispetto all’esistenza di un solo soggetto operante nel sistema westfaliano: lo stato”.

 

  L’AUTORE – Fabrizio Ghilardi dal 1976 insegna Storia delle relazioni internazionali all'Università di Pisa. Ha pubblicato, tra l'altro, Politica estera e trasformismo, le relazioni anglo-italiane dal 1878 al 1888 (FrancoAngeli, Milano, 1981); L'Europa degli equilibri: 1815-1890 (FrancoAngeli, Milano, 1987); Le relazioni italo-canadesi 1944-1947 (ETS, Pisa, 1991); Italia e Canada 1947-1951 (FrancoAngeli, Milano, 1997); Il Canada nel sistema postwestfaliano (FrancoAngeli, Milano, 2001).

 

  INDICE DELL’OPERA - Per introdurre - Il sistema westfaliano - Le prospettive di superamento del sistema westfaliano - Le "novità" sviluppate dal sistema internazionale - I caratteri dell'"impero americano" - Il recupero della guerra - Quale Occidente? - Gli Stati Uniti e il mondo - L'isolamento degli Stati Uniti Gli Stati Uniti e l'Europa - Gli Stati Uniti e l'allargamento del processo di integrazione dell'Europa - Il ruolo degli europei - Le difficoltà "imperiali" degli Stati Uniti - Il sistema internazionale. Il problema degli "altri", i non occidentali - Per non concludere - Indice dei nomi