Massoneria e religioni civili. Cultura laica e liturgie politiche fra XVIII e XIX secolo Stampa E-mail

Fulvio Conti

Massoneria e religioni civili. Cultura laica e liturgie politiche fra XVIII e XIX secolo

il Mulino, pagg.327, Euro 26,00

 

conti_massoneria_e_religioni_civili.jpeg  IL LIBRO - Nell'affrontare un nuovo capitolo di storia della massoneria, Conti concentra la propria attenzione non sulla vita interna delle logge, ma sulla loro proiezione nella sfera pubblica e su quell'insieme di liturgie che, nel nome del laicismo e del progresso, alimentarono una forma di vera e propria religione civile. Dopo un'analisi del rapporto fra la massoneria e la politica, la questione educativa e il movimento pacifista, sono descritti il suo irradiamento nei paesi del Mediterraneo e la sua penetrazione nel capitalismo imprenditoriale e finanziario; è quindi evidenziato il ruolo da essa svolto nella costruzione del mito del Risorgimento e in particolare del culto di Mazzini e Garibaldi. Infine, nella gestione della morte e dei rituali funebri di personaggi illustri, massoni e non, l'autore intravede una chiave di lettura per comprendere la nascita delle religioni politiche dell'età contemporanea.

 

  DAL TESTO - "[...] per tutta l'età liberale la massoneria italiana rivendicò energicamente il contributo dato al movimento risorgimentale soprattutto accreditando la tesi della filiazione diretta della Carboneria e delle altre sette segrete, ma poi anche della Giovine Italia e del mazziniano Partito d'azione, dalle logge liberomuratorie che pullularono nella penisola durante il periodo giacobino e napoleonico. Questa rivendicazione si fece più forte sul finire dell'Ottocento e all'inizio del Novecento, quando poté avvalersi dell'importante supporto delle indagini storiche e della documentazione portata alla luce da eruditi e studiosi non solo di estrazione massonica. Nell'ambito del grande interesse che si ebbe in questo periodo per gli studi sul Risorgimento, venne prestata infatti notevole attenzione al tema delle sette, delle congiure, delle rivolte. Godettero così di una certa notorietà anche opere come quelle di Domenico Spadoni, di Adolfo Colombo, di Carlo Patrucco, di Giuseppe Rino e di Gino Bandini, quest'ultimo esponente di primo piano dei vertici massonici in età giolittiana, che ebbero tutte come argomento l'attività cospirativa del periodo risorgimentale e appunto il ruolo in essa svolto dalla massoneria".

 

  L'AUTORE - Fulvio Conti insegna Storia contemporanea nell'Università di Firenze. Fra i suoi libri: "L'Italia dei democratici" (Angeli, 2000), "Cultura civica e patriottismo" (Marsilio, 2001), "I volontari del soccorso" (Marsilio, 2004), "Breve storia dello Stato sociale" (con G. Silei, Carocci, 2005). Con il Mulino ha pubblicato la "Storia della massoneria italiana. Dal Risorgimento al fascismo" (2003) e ha curato i volumi "La massoneria a Livorno" (2006) e "La massoneria a Firenze" (2007).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Parte prima. Massoneria e sfera pubblica - I. Massoneria e radicalismo in Europa dall'età dei Lumi alla Grande Guerra - II. Fra Oriente e Occidente. Le logge massoniche italiane nel Mediterraneo - III. Massoneria, scuola e questione educativa dall'Unità al fascismo . IV. Da Ginevra al Piave. I liberi muratori e il pacifismo democratico - V. Il «partito della borghesia»? Banchieri e imprenditori nella massoneria italiana fra Otto e Novecento - Parte seconda. Riti laici e religioni della politica - VI. La massoneria e la religione del Risorgimento - VII. Mazzini massone? Costruzione e fortuna di un mito - VIII. La libera muratoria e il culto di Garibaldi - IX. Il «buon repubblicano»: la pedagogia democratica - X. L'urne de' forti. Religioni civili e riti funebri nei secoli XIX e XX - Indice dei nomi