I dannati di Vlassov. Il dramma dei russi antisovietici nella seconda guerra mondiale |
Adriano Bolzoni I dannati di Vlassov. Il dramma dei russi antisovietici nella seconda guerra mondiale Mursia, pagg.272, Euro 18,00
IL LIBRO - Durante il conflitto in Europa, circa tre milioni di russi affiancarono le forze armate di Hitler. Dal Caucaso ai Paesi baltici, dall'Ucraina alle pianure attraversate dal Don e dal Volga, si schierarono con gli invasori e presero le armi per battersi contro l'Armata Rossa. Quando fu evidente la sconfitta della Germania, masse di militari e civili provenienti dai territori occupati a est dalla Wehrmacht preferirono seguire l'alleato in ritirata e rifugiarsi in occidente piuttosto che ritornare sotto il giogo di Stalin. Gli anglo-americani, cedendo alle pressioni di Mosca, consegnarono tutti i russi anticomunisti, contro la loro volontà e con cinismo, nelle mani del boia sovietico: cosacchi, baltici, caucasici, ucraini, donne, vecchi e bambini furono così condannati a morte certa, destinati a riempire fosse comuni o i campi dell'Arcipelago Gulag. Un'oscura e tragica pagina, in particolare quella dell'armata del generale Vlassov, ancora oggi poco conosciuta o ignorata, raccontata sulla base di un'attenta ricerca condotta su documenti, scritti, diari e testimonianze dell'epoca.
DAL TESTO - "Ma nonostante tutto, nonostante le direttive del potere politico e gli ordini del Führer, masse rilevanti di russi si affiancarono ai tedeschi, collaborarono con le forze occupanti, si arruolarono nelle formazioni ausiliarie, nella polizia locale, nei battaglioni del lavoro, nei reparti autonomi combattenti. Sul terreno, la realtà, le necessità, lo svolgersi degli avvenimenti quotidiani nelle zone dei fronti, nelle immediate retrovie, nei borghi, nei villaggi, nelle campagne, erano più forti di ogni decreto hitleriano. Ufficiali e soldati tedeschi, provati da battaglie senza soste nell'immensità della Russia, nelle compagnie, nei battaglioni, nei reggimenti, nelle unità divisionali, sapevano anche troppo bene come neutralizzare, raggirare o dimenticare gli ordini del Führer - nessuna collaborazione coi russi - troppo evidentemente insensati. Più tardi, quando tutto andava a rovescio, furono qualcosa come 1 milione e 200 mila i russi, con le vecchie bandiere, che militarono in quell'Armata di Liberazione di Vlassov, nei corpi cosacchi e nelle formazioni organiche di combattenti russe che Hitler s'era rifiutato di consentire tre anni prima".
L'AUTORE - Adriano Bolzoni (1919-2005), combattente in Grecia e Montenegro, poi corrispondente di guerra, è stato direttore de «Il Borghese» e appassionato studioso di questioni storico-militari. È stato regista e sceneggiatore. Con Mursia ha pubblicato Allah Akbar (1997).
INDICE DELL'OPERA - Premessa alla prima edizione - I. Appare la «bestia innominabile» - II. Guerra all'URSS: un brigante attacca un bandito - III. A fianco del nemico contro Stalin - IV. L'ora di Andrej Vlassov - V. I russi anticomunisti in occidente - VI. L'infamia dei rimpatri forzati - VII. La fine dei Corpi cosacchi - VIII. L'olocausto della ROA - IX. «Tutto ma non comunisti» - Indice dei nomi |