Esportare il fascismo |
Mario Ivani Esportare il fascismo. Collaborazione di polizia e diplomazia culturale tra Italia fascista e Portogallo di Salazar (1928-1945) Clueb, pagg.250, Euro 27,00
IL LIBRO - La ricerca, condotta negli archivi italiani e portoghesi, analizza le strategie adottate dal Fascismo per favorire la deriva autoritaria portoghese e attirare nella propria sfera di influenza il regime di Salazar. Per agevolare il lettore italiano, il primo capitolo fornisce un quadro della situazione politica portoghese nell'epoca dei fascismi, in cui vengono ripercorse le tappe fondamentali dell'ascesa al potere del salazarismo e le caratteristiche assunte dal regime. Il lavoro si sofferma sull'azione di singoli agitatori politici, intellettuali e movimenti dottrinari portoghesi che fecero del fascismo il proprio punto di riferimento, per poi entrare nel cuore della relazione fra Fascismo e salazarismo; ai primi, fallimentari approcci, seguì una più complessa e lungimirante strategia di esportazione dell'idea fascista, finalizzata a favorire la fascistizzazione dell'Estado Novo e a destabilizzarne i legami con la Gran Bretagna e la Francia. I principali strumenti di questa diplomazia parallela furono i rapporti tra le polizie politiche e la diplomazia culturale. L'azione degli emissari di Mussolini venne favorita da un partito informale filofascista presente all'interno dell'elite locale. Esportare il fascismo è stato insignito del premio della Fondazione lusitana "Mario Soares", destinato a tesi dottorali di storia lusitana. Tale premio, attribuito da una giuria composta da tre studiosi accademici di storia portoghese (Luis Farinha, dell'Università Nuova di Lisbona; Joao Paulo Avelas Nunes, di Coimbra; e José Neves, anch'egli dell'Università Nuova di Lisbona), consiste in 5.000 euro. Soares, presidente della Fondazione da lui stesso creata, ha sottolineato che è la prima volta che il premio viene attribuito a un volume scritto in una lingua diversa dal portoghese e non pubblicato in Portogallo.
DAL TESTO - "Il salazarismo elaborò una propria versione dei miti relativi alla retorica dello Stato nuovo e dell'uomo nuovo propri del fascismo. Salazar volle imporre l'immagine di un regime che aveva posto termine alla lunga decadenza che, a suo modo di vedere, avrebbe contraddistinto l'età liberale, rigenerando in tal modo la nazione (mito palingenetico). La vocazione imperialista del Portogallo trovava nuova linfa nel rilanciare l'idea dell'impero missionario e civilizzatore, che in Italia aveva riscosso larghi consensi tra le gerarchie ecclesiastiche che appoggiarono l'aggressione all'Etiopia. Sulle sponde dell'Atlantico si trattò di recuperare il mito in funzione difensiva, poiché il Portogallo già possedeva un vasto impero ereditato dal suo passato coloniale. "Per altri versi il regime salazarista presenta differenze importanti rispetto al fascismo, sulle quali una parte della comunità scientifica ha fatto leva per porne in discussione l'inserimento nella categoria dei fascismi europei".
L'AUTORE - Mario Ivani ha conseguito il dottorato in Storia delle società contemporanee presso l'Università di Torino, dove svolge la sua attività scientifica. Sul tema ha pubblicato il saggio Il Portogallo di Salazar e l'Italia fascista: una comparazione, in «Studi storici», 2005.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Il salazarismo tra autoritarismo e fascismo nelle interpretazione della storiografia portoghese - Il modello fascista in Portogallo - Ringraziamenti - Legenda - Capitolo 1. Nascita ed evoluzione dell'Estado Novo - Capitolo 2. Il fascismo in Portogallo tra gli anni Venti e i primi anni Trenta - Capitolo 3. Controllo e repressione - Capitolo 4. L'esportazione dell'idea: diplomazia culturale e propaganda fascista in Portogallo - Capitolo 5. La comunità italiana come strumento di propaganda - Conclusioni - Indice dei nomi |