La dea bendata. Lo sciamanesimo nell'antica Roma Stampa E-mail

Leonardo Magini

La dea bendata. Lo sciamanesimo nell'antica Roma

Diabasis, pagg.259, Euro 18,00

 

magini_deabendata.jpg  IL LIBRO - Il mito etrusco-romano di Fortuna e le infinite manifestazioni dello sciamanesimo sono i due poli di questa ricerca: da una parte, l'opera della dea che sovrintende le sorti degli umani; dall'altra, le azioni del 'guaritore' al quale ricorrono per aiuto popoli di tutto il mondo. Di Fortuna parlano i grandi autori classici: i loro racconti legano strettamente la dea a luoghi, a persone, a miti e riti delle feste del calendario.

  La dea bendata raccoglie l'insieme ricchissimo del materiale mitico relativo al mondo etrusco-romano e lo mette costantemente in rapporto con l'ancor più ricca riserva di materiale etno-antropologico che gli studi dell'ultimo secolo hanno registrato dalla viva voce degli sciamani ancora attivi in vari luoghi del mondo. L'Asia centrale, e siberiana in particolare, e l'America settentrionale sono le principali aree di riferimento della documentazione; Eliade, Lot-Falck, Marazzi, Ginzburg gli autori da cui si trae il continuo raccordo tra mito classico e realtà contemporanea. Rientra nell'indagine anche l'intreccio tra idee, credenze, riti e realtà astronomica: il mondo della dea bendata diventa così il punto di partenza di quel nuovo ramo di storia della scienza, che oggi si chiama 'astronomia culturale'. Al tempo stesso la dea Fortuna e tutti i miti a lei collegati si rivelano come la più antica manifestazione conosciuta dello sciamanesimo, alla base di credenze e usanze del mondo occidentale ancora attuali e vive.

 

  DAL TESTO - "Fortuna - in contrapposizione a Saturno, a Giove o a Marte, e in collaborazione con Venere - riempì talmente di sé la vita mortale dei nostri antenati che il suo compito non si limitò come per gli altri dei, ivi compreso il dio Ottimo e Massimo, a un settore specifico, più o meno ampio, dell'esistenza. No! Essa, quasi dominata da una forma patologica di horror vacui, permeò nella fantasia dei fedeli ogni anfratto, ogni più riposto dettaglio, ogni più minuta circostanza della vita. Dunque, nel momento in cui l'umanità perse la fede nelle tante divinità di settore - Giove nella giustizia, Marte in battaglia, Venere nell'amore - la potè ben mantenere in una divinità che non tocca specificamente nessuna di queste particolari attività, ma incide in maniera determinante su ogni loro singolo sviluppo e conclusione. Perciò, sarà anche vero quel che dice Ernst Mach: "La concezione del mondo degli enciclopedisti ci appare una mitologia meccanica in contrasto con la mitologia animistica delle religioni antiche. Tutte e due sono estensioni indebite e fantasiose di una conoscenza imparziale". Ma non si deve dimenticare che, con l'invenzione della figura della dea bendata, proprio la mitologia animistica mostra mostra come la sua estensione della conoscenza non sia davvero né indebita né parziale, che la sua fantasia affonda ben dentro nella carne viva della realtà".

 

  L'AUTORE - Leonardo Magini è uno specialista di mondo etrusco. Si è occupato a lungo di lingua e cultura etrusca e poi di astronomia etrusco-romana. Su quest'ultimo argomento ha pubblicato in successione, tra il 1996 e il 2003, tre saggi presso "L'Erma" di Bretschneider di Roma. Con il più recente – Astronomia etrusco-romana – Magini ha ricostruito per la prima volta l'intera sapienza astronomica di origine babilonese nascosta nei miti, nei riti e nelle cadenze delle festività dell'antico calendario romano.

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Capitolo primo. Ceculo - Capitolo secondo. Praeneste - Capitolo terzo. Numerio Suffustio - Capitolo quarto. Erulo - Capitolo quinto. Feronia - Capitolo sesto. Parte prima. Servio Tullio. L'ascesa - Capitolo sesto. Parte seconda. Servio Tullio. L'acme - Capitolo sesto. Parte terza. Servio Tullio. La caduta - Capitolo settimo. Parte prima. Fortuna e la natura - Capitolo settimo. Parte seconda. Fortuna e la donna - Capitolo settimo. Parte terza. Fortuna e l'uomo - Conclusione - Bibliografia - Indice delle illustrazioni - Indice delle tabelle