Gli inganni della storia. Da Cristo a Lenin da Mussolini a Moro, le bugie più sorprendenti Stampa E-mail

Nerino Rossi

Gli inganni della storia. Da Cristo a Lenin da Mussolini a Moro, le bugie più sorprendenti

Marsilio Editori, pagg.123, Euro 13,00

 

rossi_inganni.jpg  IL LIBRO - Non di rado la storia perde il suo pudore e, abdicando alla sua funzione, si abbandona a falsi, omissioni e reticenze davvero sorprendenti. Ma soprattutto - ed è questo il male peggiore - si adatta ai tempi, si fa schiava dei padroni del momento.

  È difficile selezionare i prodotti della storia, distinguere, fra le tante voci, quelle vere da quelle false.

  Perché tacere che Mussolini non fu fucilato davanti al cancello di una villa ma sulla porta di una stalla? Oppure che non fu una cometa a guidare i Re Magi e che fra Carlo Magno e Gengis Khan quello colto era il mongolo selvaggio? Perché non dire che sarebbero stati più numerosi i fascisti uccisi dai partigiani che i partigiani uccisi dai fascisti? Ma, anche, che non fu Lenin a fare la Rivoluzione d'Ottobre?

  Nerino Rossi si è avventurato in un viaggio alla ricerca del vero. Come un esploratore, è capitato nelle segrete dell'Inquisizione, sulle barche dei vichinghi, ma anche a Hiroshima, a Betlemme, ai piedi della ghigliottina e perfino in Iraq. E, naturalmente, in molti altri luoghi.

 

  DAL TESTO - «Ve lo dico fin dal primo giorno, e voi fatene tesoro: il Medioevo fu un periodo aureo della nostra storia». Molti di noi si guardarono in faccia, alcuni abbozzarono un sorriso. Quel professore di storia e filosofia godeva fama di spiritoso e con ogni probabilità si era abbandonato a una facezia, per familiarizzare un po' con i suoi nuovi studenti della prima liceo. Ma lui restò serio e, dopo una pausa da mistero, aggiunse: «La storia è femmina, quindi attenti a innamorarsi».

  "Così fin da quel giorno imparai a dubitare della veridicità dei libri di storia. Se il Medioevo non era stato un lungo periodo di tempi bui, quanti altri falsi i cosiddetti storici, remoti o contemporanei, ci avevano propinato come delle verità? Un timore che il professore di storia e filosofia del famoso liceo classico bolognese alimentò per i tre anni che restò con noi, insegnandoci a diffidare di luoghi comuni, di credenze consolidate, di allusioni interessate, di fantasie elevate a verità. Ci presentò, svestiti, i grandi personaggi della storia, da Alessandro Magno a Messalina a Caracalla a papa Alessandro VI, da Cavour a Garibaldi ai Savoia. In alcuni casi ne uscimmo ammirati, in altri casi salutarmente scandalizzati".

 

  L'AUTORE - Nerino Rossi è nato a Castenaso, nel bolognese. È autore dei romanzi La neve nel bicchiere (1977), Melanzio (1980), La signora della Gaiana (1982), La voce nel pozzo (1990), tutti pubblicati anche in edizione tascabile da Marsilio, Il ballo di Mara (1985), La Pavona (1992), La pietra forata (1996), Il detenuto (1998) e La stanza della padrona (2001), Il posto dei papaveri (2005). Dai suoi romanzi sono stati tratti un film e uno sceneggiato televisivo con la regia di Florestano Vancini, un radiodramma per la Rai, una riduzione teatrale e un Cd-Rom edito dalla Coventry University per le università europee e americane. Rossi ha vinto il Premio Napoli, il Premio Libro per l’estate (sezione bestseller) ed è stato finalista allo Strega.