Il ritorno della storia e la fine dei sogni Stampa E-mail

Robert Kagan

Il ritorno della storia e la fine dei sogni

Mondadori, pagg.152, Euro 15,00

 

ritornodellastoria.jpg  IL LIBRO - «Il mondo è tornato a essere normale. Gli anni seguiti alla fine della guerra fredda avevano generato l'impressione che fosse sorto un nuovo tipo di ordine internazionale caratterizzato dalla scomparsa degli stati-nazione o dalla loro crescita comune, dalla soluzione dei contrasti ideologici, dalla mescolanza delle culture e da commerci e comunicazioni sempre più liberi. Semplici cittadini e classi dirigenti sognavano "un mondo trasformato". Ma era solo un miraggio.»

  Lo stato-nazione è forte come in passato, le vecchie ed esplosive ambizioni del nazionalismo rimangono vive e così le antiche passioni e rivalità fra i popoli. Gli Stati Uniti mantengono il primato di superpotenza mondiale, ma sono comparsi altri agguerriti protagonisti: Europa, Russia, Cina, Giappone, India e Iran sono decisi a trovare una collocazione più autonoma e incisiva nel panorama internazionale, aspirazione certo legittima, che innesca però insidiose minacce di conflitti regionali.

  Inoltre, la pericolosa frattura apertasi fra il liberalismo occidentale e le nuove autocrazie di Mosca e Pechino rende instabile l¿intero scacchiere asiatico e mediorientale, e scuote il tradizionale legame fra Europa e America.

  La scena mondiale è resa poi ancor più complicata dalla violenta offensiva lanciata dai fondamentalisti islamici contro le culture e i poteri laici moderni, accusati di aver corrotto il mondo musulmano.

 

  DAL TESTO - "Se la Russia è stata il luogo in cui la storia si è drammaticamente terminata due decenni fa, oggi è il luogo dove ha fatto ancor più drammaticamente il suo ritorno. Il paese ha fermato la propria svolta verso il liberalismo e ha fatto marcia indietro, e lo stesso vale per la sua politica estera. La concentrazione del potere nelle mani di Vladimir Putin è stata accompagnata da un abbandono della politica estera integrazionista promossa da Eltsin e Kozyrev. In Russia è tornato in scena il nazionalismo da grande potenza, con tutte le sue ambizioni e i suoi calcoli.

  "Malgrado l'opinione contraria di molti occidentali, la Russia è una grande potenza ed è orgogliosa di essere una forza della quale si deve tenere conto sul palcoscenico internazionale. Non è più una superpotenza e forse non potrà mai tornare a esserlo. Ma nei termini di ciò che i cinesi definiscono «potenza nazionale complessiva» (vale a dire la combinazione della forza economica, militare e diplomatica), la Russia è oggi uno dei principali protagonisti del pianeta. La sua economia, dopo un periodo di recessione durato per tutti gli anni Novanta, a partire dal 2003 è cresciuto del 7 per cento all'anno e sembra probabile che continuerà a crescere anche nel prossimo futuro; fra il 1998 e il 2006 è aumentata nel complesso del 50 per cento. Inoltre, il reddito pro capite è salito del 65 per cento e il tasso di povertà si è dimezzato".

 

  L'AUTORE - Robert Kagan è senior associate presso il Carnegie Endowment for International Peace, dove dirige lo U.S. Leadership Project. Dal 1984 al 1988 ha lavorato presso il Dipartimento di Stato americano. Oltre a tenere una rubrica sul «Washington Post», è autore di A Twilight Struggle: American Power and Nicaragua, 1977-1990 e ha curato, insieme a William Kristol, Present Dangers: Crisis and Opportunity in American Foreign and Defense Politics. Per Mondadori ha pubblicato Paradiso e potere (2003) e Il diritto di fare la guerra (2004).

 

  INDICE DELL'OPERA - Sogni e speranze - Il ritorno del nazionalismo da grande potenza - L'ascesa della Russia - L'ascesa della Cina - Il Giappone: ritorno alla normalità - L'india e l'argomentazione della forza - L'Iran e l'egemonia regionale - Le ambizioni della superpotenza - L'asse della democrazie e l'associazione degli autocrati - L'impossibile sogno dell'islam radicale - Vizi e virtù dell'egemonia americana - Verso un concerto di democrazie - Conclusione - Note - Indice dei nomi