Paolo Signorelli |
Giuliano Compagno Paolo Signorelli Coniglio Editore, pagg.112, Euro 12,00
IL LIBRO - Paolo Signorelli. Figura di spicco dell’antagonismo politico, docente di storia e filosofia presso un liceo romano fino a una certa alba d’agosto del 1980, quando un blitz delle forze dell’Ordine lo trasforma in imputato di tre omicidi e della strage di Bologna. È il cattivo maestro che serve a chiudere il cerchio dell’eversione nera. Il 22 marzo del 1985 è un ideologo con tre ergastoli sulle spalle ma già il 9 febbraio del 1987 non gli pesa nemmeno più una condanna, perché tutti i castelli d’accusa si sono sciolti come neve al sole. Poi, come un miracolo, si svegliano i garantisti e lui diviene il simbolo del più folle caso giudiziario della storia repubblicana. Viene definitivamente scarcerato nel luglio 1990, dieci anni di galera e non gli spettava neanche un giorno. Inizia la sua militanza politica da ragazzino, partecipando all’intifada contro l’occupazione americana di Roma, poi entra, giovanissimo, nel Movimento Sociale, di cui praticamente non sopporta nulla, tanto da uscirne per contribuire alla fondazione del Movimento Politico Ordine Nuovo. Rientra nel partito agli inizi degli anni Settanta e ne viene espulso per “deviazionismo di sinistra”, avendo teorizzato con Lotta di Popolo un patto di non belligeranza con gli elementi dell’autonomia italiana. Quando ON viene messo fuori legge, fonda prima Anno Zero, poi Costruiamo l’Azione. Radicalmente lontano dalle posizioni di “destra”, è attualmente collegato con le Comunità di Socialismo Nazionale e anima il laboratorio “Forza Uomo”. Redige il periodico garantista «Giustizia Giusta».
DAL TESTO - "Eppure a partire da Evola si è andata costruendo una particolare mentalità a destra della destra... nulla a che vedere né con la destra radicale né con quella specie di circoncisione ideologica che porta il nome di Alleanza Nazionale. In Evola vi era una critica profonda del problema sociale, di cui veniva negata la centralità. Era una visione del mondo completamente differente... Chi in quel periodo si avvicinò ad Evola e al suo tradizionalismo, contestò i cosiddetti valori sociali di un certo modo di pensare la destra da parte di personaggi dello spessore di Giorgio Pini, di un Ernesto Massi, di un Francesco Palamenghi Crispi. Fu una contrapposizione che connotò almeno dieci anni di "neofascismo" dal dopoguerra in poi. O almeno fino al 1954, quando viene pubblicato il primo numero della rivista «Ordine Nuovo»".
L'AUTORE - Giuliano Compagno. Romano, è al suo diciottesimo volume. Presso Coniglio Editore sono usciti i recenti Critica della ragion pubica e Siamo come negozi. Allievo di Mario Perniola, ha lavorato con il grande filosofo italiano per oltre quindici anni. È totalmente indifferente agli scontri di civiltà, all’istituto della famiglia e alle minacce leghiste. Il suo sito www.giulianocompagno.it è in allestimento, come del resto l’Italia tutta. È ragionevolmente convinto che vi sia morte dopo la vita ma non ancora del tutto persuaso che vi sia vita dopo la morte.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Elogio della comunità - Memorie e sogni. Intervista a Paolo Signorelli - Gli anni Ottanta di Paolo Signorelli - Materiali, scritti ed estratti - Nota bibliografica |