Vita dei Cesari. Testo latino a fronte |
Gaio Svetonio Tranquillo Vita dei Cesari. Testo latino a fronte Newton Compton Editori, pagg.541, Euro 6,00
IL LIBRO - Poche opere hanno avuto la fortuna della "Vita dei Cesari", tra le prime a essere riprodotta a stampa, diffusa e tradotta in tutte le lingue. Quest'opera contiene le vite degli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia e Flavia, secondo uno schema in parte riconducibile a la biografia alessandrina (famiglia, nascita, adolescenza, inclinazioni, attività pubblica, vita privata, aspetto fisico, morte). In quest'ottica l'attenzione di Svetonio non è diretta tanto all'imperatore quanto all'uomo, di cui evidenzia debolezze e difetti, per attirare un pubblico avido di curiosità e pettegolezzi.
DAL TESTO - "Durante il suo nono consolato, colpito, in Campania, da leggeri attacchi di febbre e tornato immediatamente a Roma, si recò a Cutilio e nella campagna di Rieti, dove ogni anno era solito passare l'estate. Qui, oltre all'indisposizione che lo affliggeva, si era rovinato anche l'intestino con un'eccessiva quantità d'acqua gelata; nondimeno continuava a compiere, come al solito, i suoi doveri d'imperatore, tanto da ricevere le legazioni perfino mentre stava a letto. Ma, quando un improvviso attacco di diarrea lo ridusse allo stremo, disse che «un imperatore doveva morire in piedi»; e, mentre si sforzava di alzarsi, spirò tra le braccia di quelli che lo sostenevano, il 23 giugno, all'età di sessantotto anni, sette mesi e sette giorni".
L'AUTORE - Gaio Svetonio Tranquillo Nacque probabilmente a Roma o a Ostia intorno al 70 d.C. La sua famiglia era di origine equestre. Grazie ad amici influenti quali Plinio il Giovane e Setticio Claro, dopo aver tentato la carriera forense, poté ricoprire importanti cariche a corte come archivista e segretario particolare di Adriano. Fra il 121 e il 122, forse vittima di intrighi di palazzo, cadde in disgrazia. Allontanato dall’entourage imperiale, morì nel 126 o nel 140. Delle sue numerose opere di erudizione, alcune anche in greco, ci restano: De viris illustribus e De vita Caesarum, l’unica giunta per intero.
I CURATORI - Francesco Casorati, ordinario di Letteratura latina e greca nei licei, ha pubblicato traduzioni da poeti greci e latini. Per il Centro Studi Ciceroniani (e quindi per Mondadori) ha tradotto le orazioni ciceroniane De Cecina e Pro Scauro. Lietta De Salvo, docente di Storia romana presso l’Università di Messina, si è occupata in particolare dell’età romana tardoantica. È autrice del volume Economia privata e pubblici servizi nell’impero romano.
INDICE DELL'OPERA - Introduzione, di Lietta De Salvo - Nota biobibliografica - Liber primus. Divus Iulius / Libro primo. Il divino Giulio - Liber secundus. Divus Augustus / Libro secondo. Il divino Augusto - Liber tertius. Tiberius / Libro terzo. Tiberio - Liber quartus. Caligula / Libro quarto. Caligola - Liber quintus. Claudius / Libro quinto. Claudio - Liber sextus. Nero / Libro sesto. Nerone - Liber septimus. I. Galba / Libro settimo. 1. Galba - Liber septimus. II. Otho / Libro settimo. 2. Otone - Liber septimus. III. Vitellius / Libro settimo. 3. Vitellio - Liber octavus. I. Divus Vespasianus / Libro ottavo. 1. Il divino Vespasiano - Liber octavus. II. Divus Titus / Libro ottavo. 2. Il divino Tito - Liber octavus. III. Domitianus / Libro ottavo. 3. Domiziano - Note |