Comunismi e comunisti Stampa E-mail

Adriano Guerra

Comunismi e comunisti

Edizioni Dedalo, pagg.351, Euro 17,00

 

  Ricerche originali all’interno del continente comunista e l’esame incrociato dei documenti da tempo a disposizione degli studiosi con quelli recenti, permettono ad Adriano Guerra (già corrispondente da Mosca per «l’Unità») di formulare nuove interpretazioni su momenti importanti della storia del comunismo, dal 1943-44 in poi. Vengono così individuati aspetti, sin qui ignorati o sottovalutati, dei rapporti tra l’Urss di Stalin e il comunismo occidentale, dello scontro all’interno del mondo sovietico, della politica – e della vita – di Togliatti, dal lungo e pressoché ignorato esilio a Ufa sino alle circostanze nelle quali viene steso il Memoriale di Yalta. In particolare, viene ricostruito il cammino dei comunisti italiani, con Berlinguer, verso lo «strappo» nei confronti dell’Urss. L'Autore scrive che "nella natura e nella storia del Pci c'è qualcosa che lo ha reso anomalo e diverso rispetto agli altri partiti "fratelli". "Diversità" dunque. E qui - è bene chiarire - non parlo della "diversità" più volte orgogliosamente proclamata che avrebbe caratterizzato il Pci rispetto agli altri partiti democratici italiani, e del resto sostanzialmente negativo che, al di là degli elementi di verità in esso presenti, questo atteggiamento ha giocato. Parlo di quel che ha distinto il Pci dagli altri partiti comunisti". Nel libro, Guerra mostra, attraverso l'esame comparato del comportamento dei diversi partiti comunisti in una serie di momenti della storia comune, ciò che ha reso diverso ciascun partito. E' un'analisi interessante e originale, alla luce del fatto che è ancora assai diffusa (anche in opere importanti, come - ad esempio - in quella di F. Furet) "l'idea di guardare al comunismo come a qualcosa di compatto, all'interno del quale non avrebbero potuto manifestarsi che "varianti nazionali" dello stesso corpo".