Virgilio |
Károly Kerényi Virgilio Sellerio Editore, pagg.98, Euro 8,00
IL LIBRO – "Presentare Virgilio al lettore moderno, conquistargli un pubblico, non è compito facile. Ma a cosa servono mai i poeti, se i loro testi non vengono letti? Solo a leggere testi su di loro? In tal caso essi son persi. I poeti antichi non hanno bisogno tanto di una introduzione, quanto, piuttosto, d'una guida: di un'istruzione per l'uso, che richiami l'attenzione su quanto di insostituibile ci è rimasto di loro. Non esiste altro poeta romano che si sia tanto avvicinato alla poesia pura quanto Virgilio, e ciò in virtù d'una religio nel senso originario, romano, del termine."
DAL TESTO – “Nacque alle Idi di ottobre del 70 a.C., sotto il primo consolato di Pompeo e Crasso, ma è significativo il fatto che i suoi antichi biografi, oltre alle date politiche, menzionino anche quelle che hanno rilevanza per la storia delle idee: la toga virilis, il primo gradino per accedere ad una carica pubblica, fu concessa al quindicenne alle Idi di ottobre del 55, nello stesso giorno in cui si spense Lucrezio Caro, il grande poeta romano autore di testi filosofici, ricchi di pathos, e dalla melodia per nulla sdolcinata. Con Lucrezio la poesia latina aveva raggiunto un livello di concentrazione talmente elevato che l’arte dell’esametro, verso epico per eccellenza, avrebbe servito la verità, mentre i poeti moderni, suoi contemporanei, come Catullo, erano adepti dell’art pour l’art, dalla quale la maggior parte dei suoi compatrioti era esclusa, nonostante avessero in comune la stessa lingua. Ma la poesia per la poesia è un’altra cosa rispetto all’art pour l’art, se non significa tanto la propria poesia della lingua, quanto piuttosto l’arte poetica dell’artista che si lascia guidare da una musica anonima”.
L’AUTORE – Károly Kerényi (Timisoara, Romania 1897-Zurigo 1973), scrittore ungherese noto per i suoi studi religioso-antropologici, è il fondatore della moderna scienza del mito, tra i massimi studiosi del secolo di storia delle religioni, scrisse questi due brevi saggi a distanza di tempo, illustrando tuttavia in entrambi quali scopi del poeta dell’Eneide quello contenutistico di «attribuire ad Enea, in sintonia con lo spirito religioso del suo popolo, le istituzioni religiose di Augusto» proiettando in un’età mitica ciò che Augusto realizzava nell’interesse dell’Impero, e quello stilistico di forgiare una lingua quale «libero strumento che oltrepassa i confini tra concreto e astratto; uno strumento per il quale entrambi sono reali»: col risultato, secondo Luciano Canfora nella Nota al volume, di presentare il poeta Virgilio attraverso «l’intuizione centrale sul primato dell’elemento religioso per la comprensione dell’Eneide».
INDICE DELL’OPERA – Il Virgilio di Kerényi, di Luciano Canfora – Virgilio – Presentare Virgilio al lettore moderno – Vita, epos, fortuna |