Geofilosofia del mare. Tra oceano e Mediterraneo |
Francesca Saffioti Geofilosofia del mare. Tra oceano e Mediterraneo Edizioni Diabasis, pagg.240, Euro 17,00
IL LIBRO - Due mari, un varco che li separa e li collega, là dove si attraversa il segno del limite e della misura. Oceano e Mediterraneo tracciano il destino di Europa, forse del suo irrevocabile tramonto come del suo possibile avvenire. Mettendo a frutto le risorse di un approccio geofilosofico, il testo analizza le implicazioni simboliche, estetiche e politiche della scelta fra questi due "mari" e tra le differenti navigazioni che sulle loro rotte si possono intraprendere. Fra il viaggio di Odisseo, attraverso il Mediterraneo, da costa a costa, di isola in isola, sempre consapevole del limite (peras) e il "folle volo" dell'Ulisse dantesco, irresistibilmente attratto verso l'Illimite (apeiron) dell'Oceano dalla sua insaziabile brama di conoscenza, nella cui figura si rispecchierà l'anelito faustiano della Modernità, rimangono geo-simbolicamente circoscritti i limiti della storia dell'Occidente. Gli avventurieri che dall'Europa muovono verso il mare aperto, sfidando i confini dell'Oceano per raggiungere nuovi mondi, senza riconoscere altra legge che quella di trasgredire ogni limite, annunciano lo spazio assolutamente libero e disponibile per l'omologazione della conquista tecnica ed economica dell'intero globo. Di fronte al profilarsi di un Impero globale dell'Illimite, che cancella luoghi e singolarità, il ripensamento di uno spazio meridiano, custode della figura del limite e dell'esperienza dei confini, può farsi promotore di un modello di convivenza improntato alla cura delle differenze e a un'ospitalità planetaria che precede ed eccede ogni possibile forma di ordinamento giuridico. L'Autrice prende in esame da un punto di vista storico e filosofico il mare, l'oceano e il loro ruolo strategico, politico, economico, geocolturale. La prospettiva adottata è tesa a stabilire una profonda implicazione fra pensiero e spazio, nel tentativo di individuare modi di abitare alternativi rispetto ai nonluoghi omologanti offerti dalla mondializzazione. La parte storica si muove dalla concezione greca a quella ebraica, dai nuovi orizzonti aperti con la scoperta del Nuovo Mondo al caso di Venezia, Signora del Mare, dalla lotta per la conquista dell'Oceano alla costituzione di un "Impero acquatico", fino ai contemporanei assetti geopolitici. La parte filosofica procede con un excursus dal viaggio di Ulissea Camuse Nietzsche, mentre quella politica prende in esame in particolare il ruolo dell'Europa.
DAL TESTO - "L'Oceano, più che un inizio, sembra contenere in sé le avvisaglie di una fine: se l'Europa è già la "terra del tramonto" - l'estremo Occidente -, l'Impero americano, portandone a compimento lo spirito, condurrà fino allo stesso "tramonto della terra", a quel sovvertimento dell'ordinamento giuridico rispetto a cui la terra diventerà per intero spazio libero, ordinabile non attraverso localizzazioni, ma mediante l'organizzazione di una tecnica priva di ogni vincolo terraneo. Il Nuovo Occidente non ha più neppure un fondamento su cui tramontare. Esso non ha una storia, eppure è incalzato dal progresso, non ha una politica, ma dispone dell'uso della forza, in esso non si espone l'evento incalcolabile, imprevedibile, incompatibile con il tempo della "quantità", ma l'irrevocabilità di una decisione senza ritorno".
L'AUTRICE - Francesca Saffioti è nata a Reggio Calabria nel 1978. È laureata in filosofia all'Università di Messina, dove continua il percorso di studi svolgendo un dottorato di ricerca sul tema del mare. Collabora con le riviste "Lettere Meridiane" e "Mesogea - Culture Mediterranee".
INDICE DELL'OPERA - 1. Aspetti geosimbolici - 2. L'apertura degli oceani - 3. La scelta del mare fra geopolitica e geofilosofia - 4. L'Impero acquatico - 5. Ulisse fra due mari - 6. Sul confine meridiano - 7. Rivoltarsi/rivolgersi a Sud - 8. L'Europa rapita - 9. La misura dell'arcipelago: asimmetria e connessione - 10. Il proprio e l'estraneo - 11. Democrazia meridiana |