Studi Piemontesi - dicembre 2023 Stampa E-mail

Aa. Vv.

Studi Piemontesi
dicembre 2023, vol. LII, fasc. 2

Centro Studi Piemontesi, pagg.709

 

aavv studipiemontesi-2024-1  Il fascicolo di dicembre 2023 della rivista *Studi Piemontesi*contiene diversi saggi che spaziano su vari fronti, con un focus che va dalle ricerche storiche sulle élite politiche e culturali alle analisi più intime della vita quotidiana in Piemonte, includendo anche l'analisi di personaggi illustri, monumenti e fenomeni sociali legati alla regione.

  Il Piemonte del XIX secolo, con la sua particolare posizione geografica e la sua storia segnata dall'evoluzione politica e sociale sotto la monarchia sabauda, è stato un crocevia di scambi culturali e ideologici. Questo periodo di transizione, che segna anche la fine di un antico regime e l'inizio della costruzione dello Stato unitario italiano, ha visto una continua tensione tra tradizione e innovazione. Con la sua eredità storica e culturale, il Piemonte ha influito profondamente sul corso degli eventi che hanno caratterizzato la storia d'Italia e dell'Europa, un contesto che emerge chiaramente in questo fascicolo.

  Il primo saggio di Walter Canavesio, "Thovez e Bistolfi: i percorsi della critica*, esamina due figure di spicco dell'arte e della scultura piemontese: il pittore e decoratore Gaudenzio Thovez e lo scultore Leonardo Bistolfi. Canavesio analizza le dinamiche della critica d'arte nei confronti dei loro lavori, mettendo in luce i diversi approcci alle loro opere e le reazioni che esse suscitarono nell'ambiente culturale piemontese e nazionale. Il saggio è un'analisi sottile delle correnti artistiche del periodo e della loro ricezione, e come Thovez e Bistolfi abbiano incarnato, attraverso le loro produzioni, il passaggio dall'eclettismo all'arte modernista.

  Il saggio di Irma Beniamino e Laura Palmucci, ""Un palazzo ampio, comodo e conveniente ad una famiglia di riguardo". Vittone, Bays, Vitoli e altri artefici attivi per i conti Novarina a San Sebastiano da Po presso Torino", offre uno spunto interessante sull'architettura settecentesca in Piemonte. Il lavoro di questi architetti, che hanno progettato la residenza dei conti Novarina, viene esaminato sotto il profilo della loro capacità di coniugare funzionalità, estetica e status sociale. La ricerca evidenzia il contesto sociale ed economico che influenzò la progettazione delle ville sabaude e la complessità dei legami tra committenti e architetti.

  Lorenza Santa approfondisce un tema affascinante nel suo saggio "Per la storia patria e l'incremento delle belle arti. I monumenti Carloalbertini nella Cappella della Sindone di Torino". Santa esplora la figura di Carlo Alberto e il suo rapporto con la promozione delle arti in Piemonte, concentrandosi in particolare sulla Cappella della Sindone a Torino, un luogo emblematico di devozione, ma anche simbolo di potere e prestigio dinastico. Il saggio esamina come i monumenti voluti da Carlo Alberto non solo celebravano la sua figura, ma avevano un forte impatto sulla cultura visiva dell'epoca.

  Marc Ortolani, con "I migranti francesi a Nizza durante la Rivoluzione (1789-1792)", esplora le migrazioni di intellettuali, aristocratici e altre figure politiche francesi a Nizza durante il periodo della Rivoluzione francese. Ortolani analizza le motivazioni sociali e politiche che portarono questi emigrati nella città ligure e il loro impatto sulla società locale, un tema di grande rilevanza per comprendere le dinamiche di un'epoca di grandi cambiamenti.

  Il saggio di Simonetta Tombaccini, "Les émigrés niçois au service du tzar de toutes les Russies (1800-1816)", si concentra su un aspetto meno conosciuto delle migrazioni post-rivoluzionarie, ovvero il ruolo degli emigrati provenienti da Nizza al servizio dell'impero russo. Tombaccini offre una ricostruzione storica delle carriere politiche e militari di questi emigrati e il loro legame con la Russia, illuminando così una parte della storia della diaspora francese.

  Giovanni Tesio approfondisce un tema più strettamente legato al contesto italiano con il suo saggio "Dalle prigioni del Pellico alle prigioni fasciste: due paradigmi", che esamina la continuità e le differenze tra la repressione politica sotto il regime austriaco e quello fascista. Tesio mette a confronto le esperienze di prigionia di personaggi come Silvio Pellico con le condizioni di detenzione durante il fascismo, indagando le implicazioni politiche e culturali di questi due momenti storici.

  Il contributo di Alberto Cottino, "Una nota per Giorgio Alberini: la Santa Cecilia ritrovata nella Pinacoteca Albertina di Torino", si inserisce nell'ambito della ricerca sulla pittura piemontese del periodo barocco, con un'analisi approfondita di un'opera recentemente ritrovata di Giorgio Alberini. Cottino analizza le tecniche pittoriche e le scelte iconografiche dell'artista, mettendo in relazione la sua opera con le tendenze artistiche del periodo.

  Il saggio di Øystein Holdø, "Nota sull'attività letteraria di Bernardo Vittone", esplora il contributo letterario di Vittone, architetto e teorico delle arti, le cui opere hanno avuto un'importante influenza sulla teoria architettonica e sulla letteratura del Settecento. Holdø offre un'analisi che va oltre il suo ruolo di architetto, ponendo l'accento sulle sue riflessioni teoriche, che vanno a influenzare la cultura piemontese del periodo.

  Anche Tamás Horogszegi con "La statua di Pietro Della Vedova a Esztergom" affronta un tema artistico di respiro internazionale, esplorando i progetti scultorei dell'artista Pietro Della Vedova, in particolare la statua raffigurante il cardinale Péter Pázmány. Horogszegi mette in luce la connessione tra la scultura e le dinamiche politiche e culturali dell'epoca, arricchendo la comprensione del ruolo dell'arte nella promozione del potere ecclesiastico.

  Luca Lavarino in "Rapporti tra Regno di Sardegna e Repubblica Dominicana" offre una ricostruzione storica delle relazioni diplomatiche tra il Piemonte e la Repubblica Dominicana nel XIX secolo, un tema insolito ma significativo per comprendere le sfide internazionali del regno sabaudo.

  Il fascicolo di dicembre 2023 di *Studi Piemontesi* conferma ancora una volta l'elevato standard della rivista, proponendo una varietà di contributi scientifici che spaziano dalla storia politica alla letteratura, dall'arte alla linguistica. Ogni saggio affronta un aspetto importante della cultura piemontese e delle sue interconnessioni con l'Europa, conferendo una visione complessa e sfaccettata della storia regionale.