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Studi Piemontesi giugno 2023, vol. LII, fasc. 1
Centro Studi Piemontesi, pagg.369
Il fascicolo di giugno 2023 della rivista "Studi Piemontesi", giunta al volume LII, si segnala per la sua ricchezza di contributi in ambito storico, artistico e culturale, con una varietà di saggi che spaziano dalle analisi storiche riguardanti il Piemonte a temi di architettura, arte e diplomazia. La rivista si conferma ancora una volta come punto di riferimento essenziale per gli studiosi e gli appassionati della storia piemontese e della sua evoluzione nel contesto europeo.
Il Piemonte, storicamente terra di transito e di congiunzione tra il nord e il sud dell'Europa, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia politica e culturale dell'Italia e dell'Europa. La regione ha visto innumerevoli trasformazioni nel corso dei secoli: dalle origini romane, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino a diventare la culla del Risorgimento italiano. Questo lungo processo storico ha plasmato il tessuto urbano, architettonico e culturale del Piemonte, lasciando un'eredità che oggi si rivive nei suoi paesaggi, nelle sue città e nelle sue tradizioni. Il fascicolo di "Studi Piemontesi" analizza proprio alcuni di questi momenti cruciali, mettendo in luce, attraverso ricerche originali, l'evoluzione della regione e il suo influsso su diversi ambiti, dall'arte alla diplomazia, fino alla cultura popolare.
Il fascicolo apre con un interessante studio di Giovanni Donato intitolato "Mirabilia Urbis", che esplora una nuova famiglia di terrecotte e il rinnovamento dell'arte a Chieri nel primo terzo del Cinquecento. Donato si avventura nell'analisi delle dinamiche artistiche locali di Chieri, una città che, nel contesto rinascimentale, si distingue per una particolare vivacità culturale. L'autore evidenzia l'emergere di una nuova produzione di terrecotte, che riflette un cambiamento nelle modalità artistiche e nelle preferenze estetiche dell'epoca. L'analisi di Donato si distingue per la capacità di collegare le innovazioni stilistiche alle trasformazioni socio-politiche del periodo, facendo di questo saggio una lettura utile per comprendere i meccanismi di rinnovamento artistico nelle piccole città italiane durante il Rinascimento.
Beppe Merlano e Antonella Perin, con il saggio intitolato "Giorgio Vasari a Santa Croce di Bosco Marengo", esaminano il rapporto tra spazio e decorazione nell'opera di Vasari. Il loro studio mette in evidenza come l'artista fiorentino abbia saputo adattare la sua concezione dello spazio e della decorazione alle specifiche esigenze architettoniche e liturgiche di un contesto piemontese. Merlano e Perin offrono una lettura raffinata delle tecniche vasariane, mostrando come esse siano state applicate per rispondere alle esigenze di un contesto locale.
Il saggio di Alessandro Maria Bocchiotti, Roberto Caterino, e Francesca Favaro su "Villa San Luigi a Chieri" è un altro contributo interessante, poiché indaga il rapporto tra l'architettura della villa e l'antica Compagnia di Gesù. La villa, costruita per la ricreazione dei novizi nel Settecento, diventa un esempio emblematico dell'architettura religiosa e civile in Piemonte, mostrando l'eleganza del Settecento e l'influenza delle idee gesuitiche sull'arte e sull'architettura del periodo.
Davide Arpellino si occupa invece di "Fotografare la città: l'album di Luigi Fariano" del 1872, un lavoro che ci offre uno spaccato significativo di Cuneo alla fine del XIX secolo. Arpellino esplora l'evoluzione dell'immagine urbana della città, utilizzando la fotografia come mezzo per documentare i cambiamenti nel tessuto urbano e sociale di un periodo in rapida trasformazione. Questo saggio si inserisce in un filone di ricerca che studia la fotografia come strumento storico e come veicolo di memoria collettiva.
A seguire, il contributo di Giuseppe Pacciarotti su "Andrea Perone, un maestro valsesiano del ferro tra eclettismo e liberty", si sofferma su uno degli artigiani più significativi della Valsesia. Pacciarotti traccia un profilo completo della figura di Perone, mettendo in luce la sua abilità nell'adattare lo stile liberty alle esigenze della sua terra d'origine. Questo lavoro restituisce una visione precisa del mondo dell'artigianato artistico nel contesto locale piemontese.
Il saggio di Marco Piccat, "Croce e Sangue: Tommaso III di Saluzzo a Gerusalemme", si inserisce in una riflessione storica sulla figura di Tommaso III, uno degli ultimi signori di Saluzzo, che compì un pellegrinaggio a Gerusalemme. Piccat analizza le motivazioni politiche, sociali e religiose che spinsero Tommaso a intraprendere questa avventura, mettendo in relazione le sue esperienze con la politica di potenza che caratterizzava le corti italiane dell'epoca.
Marco Testa con "La diplomazia sabauda nei primi anni della Rivoluzione francese" offre una panoramica della complessa interazione tra la corte sabauda e gli Hohenzollern, in un periodo di grandi cambiamenti geopolitici. Testa esamina con precisione i meccanismi diplomatici, chiarendo il ruolo del marchese di Parella, il cui lavoro di mediazione fu determinante in quegli anni di instabilità.
Il saggio di Paola Casana su "Il "Riordinamento dell'Amministrazione Centrale" nella riforma di Camillo Cavour" (1853) analizza una delle riforme più importanti del XIX secolo in Italia, mettendo in luce come il rinnovamento amministrativo voluto da Cavour abbia contribuito alla modernizzazione dello Stato sabaudo, un passo cruciale verso l'Unità d'Italia.
In un'epoca in cui la storia locale spesso rischia di essere messa da parte a favore di analisi più globali, questo numero della rivista si conferma come una risorsa fondamentale per esplorare la storia del Piemonte in tutte le sue sfaccettature. La varietà dei temi trattati, dalla rinascita artistica rinascimentale alle riforme ottocentesche, rende questo fascicolo una lettura imperdibile per studiosi e appassionati del patrimonio culturale piemontese.
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