Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce - I Stampa E-mail

Giancristiano Desiderio

Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce - I
La biografia filosofica


Aras Edizioni, pagg.544, € 25,00

 

desiderio croce1  La filosofia di Benedetto Croce si configura come una delle esperienze intellettuali più rilevanti del Novecento, non solo in Italia ma anche in Europa, per la sua capacità di intrecciare riflessione metafisica, etica e politica con la sua stessa biografia. Il crocianesimo, come filosofia dello spirito, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la comprensione del liberalismo italiano, inteso come progetto di liberazione dell'individuo dalla sottomissione al potere, alla tirannia delle ideologie e all'oppressione sociale. In un'epoca di totalitarismi, Croce si affermò come uno dei più tenaci sostenitori della libertà, dell'autonomia dell'individuo e della ragione, opponendosi fermamente a qualsiasi forma di dogmatismo, sia esso di stampo politico, religioso o sociale.

  Nel contesto storico del pensiero filosofico, Croce si inserisce in una tradizione che affonda le radici nella filosofia dell'idealismo tedesco, in particolare in quella hegeliana, ma che si connota, soprattutto nel suo sviluppo italiano, di una tensione etico-politica unica. La sua concezione della storia e della filosofia come manifestazione di una continua evoluzione dello spirito umano ha avuto un impatto profondo non solo sui suoi contemporanei, ma anche sulle generazioni successive, rendendo la sua figura un punto di riferimento nella filosofia politica e culturale.

  Il primo volume dell'opera di Giancristiano Desiderio, "Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce", si presenta come un testo di straordinario valore non solo per la ricostruzione storica e intellettuale della figura di Croce, ma anche per la profondità con cui l'autore riesce a intrecciare la vita affettiva e la riflessione filosofica del pensatore. Il libro si inserisce nel solco di una tradizione biografica che risale all'opera pionieristica di Fausto Nicolini, ma, a differenza di quest'ultima, la narrazione proposta da Desiderio si distingue per l'accento posto sull'aspetto affettivo e passionale della vita di Croce, un elemento spesso trascurato nelle tradizionali ricostruzioni intellettuali.

  Croce, come è noto, si rappresentava come il Vesuvio d'inverno: un vulcano, cioè, capace di eruttare passione e riflessione in un'unica sintesi. Questa immagine del filosofo è ben resa da Desiderio, che non si limita a tracciare la biografia di un intellettuale straordinario, ma ne esplora la complessità umana e la capacità di trasformare la propria vita in un terreno fertile per la riflessione filosofica. La vita di Croce è, infatti, un continuo esercizio di sintesi tra la dimensione affettiva e quella intellettuale: come scriveva nella sua corrispondenza con il giovane Renato Serra, "dobbiamo amare e legarci, ma dobbiamo essere pronti a distaccarci senza cadere". Questo equilibrio tra l'amore per la vita e la necessità di distacco è una delle chiavi di lettura della sua filosofia, la quale si sviluppa non solo come una riflessione astratta, ma come un'autentica prassi di vita.

  L'analisi di Desiderio si colloca nel solco della filosofia della libertà di Croce, un'idea che permea tutta la sua opera e che diventa il filo conduttore della sua biografia. La libertà, per Croce, non è un concetto teorico, ma un'esperienza vissuta, fatta di scelte, di passioni e di sofferenze. Il filosofo, infatti, vive un'esistenza travagliata e segnata da una profonda angoscia, che attraversa tutta la sua vita, ma che non gli impedisce di impegnarsi con coraggio nella lotta per la libertà, sul piano politico e culturale.

  Uno degli aspetti più avvincenti della biografia proposta da Desiderio è la capacità dell'autore di rendere conto delle tensioni interiori che segnarono la vita di Croce, in particolare il suo rapporto con l'amore e l'amicizia. Il lungo amore per Angelina Zampanelli, che segna la sua esistenza affettiva e la sua sofferenza, la morte di lei, le amicizie e le inimicizie, in particolare quella con Giovanni Gentile, sono eventi che non solo incidono profondamente sul piano personale, ma si riflettono anche nella sua riflessione filosofica. La filosofia dello spirito di Croce non può essere separata dalle sue esperienze esistenziali: la sofferenza per la morte dell'amata, le fratture e le riprese nella sua vita sociale e politica sono tutti momenti che contribuiscono alla creazione di una filosofia che è, al contempo, profondamente intellettuale e visceralmente umana.

  Desiderio riesce a delineare un Croce che non è soltanto il grande filosofo che ha scritto opere come "Estetica" e "Storia d'Italia", ma anche l'uomo che ha vissuto una vita intellettualmente e affettivamente appassionata, sempre in bilico tra l'impegno politico e la riflessione filosofica. La sua filosofia è, infatti, un tentativo di rispondere ai dilemmi morali ed esistenziali che la sua vita gli poneva: il suo pensiero è una risposta alla sofferenza e alle difficoltà, ma anche un'arma contro il totalitarismo e l'oppressione.

  Un altro punto che emerge in modo significativo nel libro di Desiderio è la dimensione politica della filosofia crociana, che non può essere separata dalla sua esperienza intellettuale e affettiva. Croce, come Desiderio giustamente sottolinea, è stato uno dei più grandi difensori della libertà in un periodo storico segnato dalla ascesa dei totalitarismi. La sua filosofia, che si contrappone tanto al fascismo quanto al comunismo, offre una cultura liberale anti-totalitaria che ha avuto un'importanza capitale non solo per la sua epoca, ma anche per le generazioni successive.

  La biografia di Croce diventa, dunque, il racconto di un uomo che ha vissuto in prima persona le tragedie politiche del suo tempo, ma che ha sempre cercato di opporsi alla tracotanza del potere, credendo fermamente nella dignità dell'individuo e nella sua libertà. La sua vita affettiva e la sua capacità di soffrire per l'amore e la morte diventano il motore di una riflessione filosofica che si propone come antidoto alla tirannia e al totalitarismo.

  La storia di Croce, come la racconta Desiderio, è una testimonianza della possibilità di coniugare pensiero e vita in una sintesi che, pur nelle sue contraddizioni, si propone come modello di libertà, verità e dignità umana.