Paestum e Roma quadrata. Ricerche sullo spazio augurale Stampa E-mail

Elio De Magistris

Paestum e Roma quadrata. Ricerche sullo spazio augurale

Guida, pagg.240, Euro 16,50

 

paestumeromaquadrata.jpg  IL LIBRO - Fin dove l'impero romano si è spinto, è possibile rinvenire, in Italia, in Europa e in Africa i resti dell'antica civiltà che ha gettato le basi della nostra odierna. Il secolo scorso ha creduto che le città romane fossero costruite esclusivamente in base a dettami urbanistici. In verità l'Ottocento, sebbene in maniera lacunosa e senza le prove necessarie, aveva compreso che le città antiche, più che rispondere alle necessità pratiche dei loro abitanti rispondevano a precise esigenze spirituali. Lo studio che Elio De Magistris ha compiuto, partendo da alcune iscrizioni rinvenute sulle mura di fortificazione della città di Paestum, antico e importantissimo insediamento romano in Campania, nella provincia di Salerno, intende proprio restituire al culto degli dei pagani e alla spiritualità l'importanza che avevano presso quelle antiche genti.

 

  DAL TESTO - "Quando si affronta il tema del templum augurale è inevitabile riaprire i discorsi sui primi auspici presi sul suolo della futura urbs: l'uno che ebbe forma di 'contesa augurale' tra Romolo e Remo, e l'altro preso dal solo Romolo, dopo aver vinto la sfida, al momento di fondare la città. In apparenza potrebbe rivelarsi inutile ogni ulteriore indagine sul primo auspicio, ma le recenti interpretazioni della leggenda ed il rifiuto, con diverse motivazioni, della parte più sostanziosa del corpus di fonti antiche, consiglia di rivedere brevemente il caso, nella convinzione che il contesto spaziale della vicenda sia strettamente funzionale al sistema di riferimenti augurali e sacrali noti tra l'età di Cicerone e dell'imperatore Claudio, e che dalle modalità di quel primo auspicio derivino una serie di conseguenze e limitazioni per tutti gli asupici successivi; o, almeno, ciò è quanto sembra trasparire dalla rielaborazione antiquaria di età augustea".

 

  L'AUTORE - Elio De Magistris è Ricercatore di Topografia dell’Italia antica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Salerno, dal gennaio 2005; in precedenza ha lavorato nelle Soprintendenze Archeologiche della Basilicata e di Salerno. Si è dedicato allo studio del territorio di Elea in età greco-romana e delle tecniche costruttive dell’ antichità con particolare riguardo all’architettura voltata ed alle opere difensive urbane. Da ultimo si è occupato della topografia dell’area del Comizio di Roma. Ha in corso ricerche sulle problematiche urbanistiche delle fondazioni coloniali romane e sulle origini delle strutture cementizie nel bacino mediterraneo.

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa, di Giovanni Maria De Rossi - Introduzione - Paestum: lapis imfosos - Quale templum? Le vigne di Atto Navio - Coincidenze pestane - Roma: i primi auspici - Il secondo auspicio di Romolo - Roma quadrata - Ancora su Tacito, ann. 12.24 - Terminus e Iuventus - Lapis informis, lapis imfosos - Coincidenze romane - Auguraculum, pomerium e mura della città - Altre coincidenze - Note conclusive - Abbreviazioni bibliografiche