La rosa geopolitica Stampa E-mail

Mirko Mussetti

La rosa geopolitica
Economia, strategia e cultura nelle relazioni internazionali


Paesi Edizioni, pagg.208, € 15,00

 

mussetti rosa  La geopolitica, come disciplina scientifica, nasce agli inizi del Novecento, nel contesto delle profonde trasformazioni politiche, economiche e sociali che caratterizzano la fine dell'epoca ottocentesca. Sostenuta da pensatori come Halford Mackinder, Karl Haushofer e Friedrich Ratzel, la geopolitica si sviluppa come un tentativo di spiegare le dinamiche delle relazioni internazionali e la competizione per il potere mondiale attraverso l'analisi dei fattori geografici, strategici e, soprattutto, delle risorse. Il termine stesso, coniato dall'accademico svedese Rudolf Kjellén, indica il tentativo di comprendere la politica internazionale attraverso il prisma delle forze geografiche che influenzano la formazione e il comportamento degli Stati.

  Nel corso del XX secolo, la geopolitica ha attraversato fasi di grande sviluppo, ma anche periodi di discredito, soprattutto a causa dell'utilizzo che ne è stato fatto durante le guerre mondiali e in alcuni regimi autoritari che ne hanno distorto il significato per giustificare espansionismi e aggressioni. Tuttavia, con il termine della Guerra Fredda e l'ingresso nell'era della globalizzazione, la geopolitica è tornata a essere un campo di analisi cruciale per comprendere non solo gli equilibri tra grandi potenze, ma anche le dinamiche delle crisi regionali e i conflitti asimmetrici.

  Il XXI secolo, contrassegnato dalla crisi economica globale del 2008, dai conflitti in Medio Oriente, dalla pandemia di COVID-19 e dalla crescente rivalità tra potenze come Stati Uniti, Cina e Russia, ha reso evidente quanto la geopolitica sia un campo in continua evoluzione. L'emergere di nuove minacce (terrorismo internazionale, migrazioni massicce, sfide climatiche) e l'affermazione di nuovi attori globali (per esempio, i BRICS) hanno determinato una crescente interconnessione fra politica, economia e cultura. Il volume di Mirko Mussetti, "La rosa geopolitica. Economia, strategia e cultura nelle relazioni internazionali", cerca di ridefinire i termini della geopolitica contemporanea.

  Mussetti, analista di geopolitica e geostrategia e collaboratore della rivista "Limes", in questo saggio offre una visione organica e articolata della geopolitica, cercando di superare le rigidità delle tradizionali distinzioni tra le sue diverse branche (geoeconomia, geostrategia e geocultura). La sua riflessione si radica nella convinzione che l'attuale crisi internazionale non possa essere letta attraverso un singolo fattore, ma che richieda un approccio multidimensionale che integri le variabili economiche, strategiche e culturali.

  Il titolo del libro, "La rosa geopolitica", si riflette in una struttura a più petali, simile a un fiore, che simboleggia l'interconnessione e la complessità dei diversi fattori che influenzano la politica internazionale. Secondo Mussetti, la mancanza di politiche incisive in questi ambiti (geoeconomia, geostrategia e geocultura) è una delle principali cause del declino delle nazioni. Ogni ramo della geopolitica, infatti, agisce in sinergia, ma la loro separazione artificiale tende a ridurre la comprensione dei fenomeni globali.

  Mussetti sottolinea l'importanza di comprendere la politica internazionale non solo come una questione di potere militare o diplomazia, ma come una lotta per le risorse economiche, i mercati e le catene di approvvigionamento. L'Autore fa riferimento a come le crisi economiche globali (come la recessione del 2008) e la pandemia abbiano esacerbato le disuguaglianze tra Stati e popolazioni, rendendo la geoeconomia un campo di battaglia fondamentale per il controllo delle risorse strategiche.

  Nella parte dedicata alla geostrategia, Mussetti esplora le dinamiche di potenza tradizionali, ma con un approccio innovativo, che tiene conto della multidimensionalità degli attuali conflitti. La competizione per il dominio nelle aree chiave, come il Mar Nero o il Mediterraneo, è ancora centrale, ma si intreccia con questioni di sicurezza informatica, cyber-guerra e il crescente ruolo degli attori non statali (come le multinazionali e le organizzazioni internazionali).

  La geocultura è forse l'aspetto più innovativo del libro di Mussetti. Essa riguarda l'influenza delle culture e delle ideologie nel determinare le relazioni internazionali. Il concetto di "soft power", già teorizzato da Joseph Nye, è qui ripreso e ampliato. Mussetti evidenzia come la guerra culturale, la lotta per la diffusione dei modelli di governo, delle religioni e delle visioni del mondo, giochi un ruolo cruciale nelle rivalità geopolitiche contemporanee. In un'epoca di globalizzazione, le guerre culturali si mescolano con quelle economiche e strategiche, creando nuovi fronti di conflitto.

  Una delle principali critiche che Mussetti rivolge alla geopolitica tradizionale è la sua eccessiva focalizzazione sulla dimensione statuale, trascurando l'importanza delle dinamiche non statali e dei fenomeni globali che non possono essere facilmente ridotti a mere questioni di sovranità territoriale. La sua proposta è quella di un approccio più inclusivo, che abbracci le interrelazioni tra economia, strategia e cultura, evitando di ridurre la geopolitica a un campo esclusivamente militarista o economico.

  Un altro punto di riflessione del libro è la critica alla mancanza di visione strategica in molti Stati moderni. Mussetti si sofferma sull'assenza di politiche incisive che sappiano integrare efficacemente i diversi aspetti geopolitici in un'unica visione complessiva. La discontinuità nelle politiche internazionali, la crescente conflittualità tra potenze regionali, e il declino dell'influenza delle grandi potenze occidentali sono, secondo l'Autore, segnali inequivocabili di un mondo che sta perdendo il suo equilibrio geopolitico.

  "La rosa geopolitica" è un testo che si distingue per l'approfondimento delle dinamiche geopolitiche e la sua capacità di integrare diverse discipline per offrire una visione complessa e realistica della politica internazionale. Mussetti riesce a superare le tradizionali dicotomie tra politica economica e strategica, proponendo una riflessione che coinvolge tutte le dimensioni che determinano la posizione di uno Stato nel sistema globale. La sua analisi è particolarmente utile per comprendere le cause delle attuali crisi internazionali e il declino relativo di alcune potenze, pur senza rinunciare a una visione critica delle politiche moderne.