Roberto Celestre
Saladino Il sovrano cavaliere («Cronaca di Salāh al-Dīn» di Ibn Khallikān)
Graphe.it, pagg.376, € 18,00
Il XII secolo è uno degli periodi più complessi e affascinanti della storia medievale, segnato da scontri di potere, guerre religiose e la lotta tra cristiani e musulmani per il controllo delle terre della "Mezzaluna fertile". In questo contesto, Salāh al-Dīn, noto in Occidente come Saladino, emerge come una figura centrale, non solo per il suo valore strategico e politico, ma anche per la sua fama leggendaria, che lo ha consacrato come uno degli eroi più rispettati nella storia islamica. La sua figura non è solo quella del condottiero, ma anche quella del cavaliere ideale, che incarna i valori di onore, giustizia e carità, diventando un modello per generazioni di musulmani. Questo libro di Roberto Celestre, "Saladino. Il sovrano cavaliere", si propone di analizzare la figura di Saladino attraverso un approccio che coniuga una biografia dettagliata con un'importante traduzione e commento della "Cronaca di Salāh al-Dīn" di Ibn Khallikān.
Salāh al-Dīn, nato nel 1138 a Tikrīt (odierna Iraq), divenne una delle figure più significative nel panorama politico, militare e religioso del Medio Oriente del XII secolo. Di origine curda, Saladino entrò a far parte del circolo di Nūr al-Dīn, il potente emiro di Aleppo, e con lui avviò la sua carriera militare che lo avrebbe portato a diventare il visir d'Egitto e, infine, il sovrano di un vasto impero che comprendeva Siria, Egitto, Yemen e la Mesopotamia settentrionale. La sua ascesa fu segnata da una serie di alleanze, battaglie e astute mosse politiche, ma fu soprattutto la sua intraprendenza nel riconquistare Gerusalemme nel 1187 che lo consacrò come eroe nell'immaginario collettivo islamico.
La lotta contro i crociati, che avevano dato inizio alla Prima Crociata nel 1096, continuò per gran parte del secolo successivo, ed è proprio l'epica riconquista di Gerusalemme a segnare uno dei momenti culminanti del suo regno. La vittoria di Hattīn nel 1187 e la conseguente liberazione della Città santa rappresentano non solo una vittoria militare, ma anche un trionfo simbolico dell'Islam. Il confronto con i sovrani cristiani, tra cui Riccardo Cuor di Leone, che condusse la Terza Crociata (1189-1192), è un altro aspetto fondamentale della figura di Saladino, simbolo di tolleranza, ma anche di determinazione e fermezza.
La figura di Saladino è stata oggetto di numerose opere storiografiche, biografie e leggende, sia nel mondo arabo sia in quello occidentale. In particolar modo, il celebre storico arabo Ibn Khallikān (1211-1282) dedicò una sezione del suo "Wafayāt al-a'yān" (Le morti degli eminenti), una delle principali fonti storiche medievali islamiche, a Saladino, e proprio questa cronaca è al centro dell'opera di Celestre. Con il suo libro, Celestre offre una lettura approfondita e aggiornata della figura di Saladino, con un'attenzione particolare alla storiografia araba e alla sua ricezione moderna.
Il libro di Roberto Celestre si divide in due parti principali: una biografia storica e una traduzione commentata della "Cronaca di Salāh al-Dīn" di Ibn Khallikān. La prima parte, che offre una ricostruzione completa della vita di Saladino, è un racconto esaustivo che analizza non solo gli eventi principali della sua carriera, ma anche il contesto storico e politico dell'epoca. Celestre approfondisce le vicende della giovinezza di Saladino, la sua ascesa politica e militare, nonché le dinamiche interne al mondo islamico medievale che lo portarono a consolidare un vasto impero. L'Autore fa ampio uso di fonti primarie, contribuendo a una comprensione più completa del personaggio, mentre la sua scrittura è scorrevole e ben documentata, mantenendo un equilibrio tra narrazione storica e analisi critica.
La seconda parte del libro è dedicata alla traduzione della "Cronaca di Salāh al-Dīn" di Ibn Khallikān, un'opera fondamentale per comprendere come la figura di Saladino fosse vista nel suo tempo e come il suo mito si sia sviluppato nei secoli successivi. Celestre non si limita a una traduzione letterale, ma offre un commento dettagliato che esplora le scelte stilistiche e le implicazioni storiche del testo. Questa sezione permette al lettore di entrare in contatto diretto con una delle fonti più autorevoli sulla vita di Saladino, consentendo un'interpretazione che non è solo linguistica, ma anche storica e culturale.
La traduzione proposta da Celestre è importante per due motivi: innanzitutto perché per la prima volta viene resa accessibile in italiano un testo fondamentale per la storiografia islamica medievale, e poi per l'approfondito lavoro di analisi e contestualizzazione che accompagna il testo. La cronaca di Ibn Khallikān è infatti molto di più di una semplice biografia: è una testimonianza della grandezza di Saladino, ma anche delle dinamiche sociali, politiche e religiose del suo tempo.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è l'analisi della figura di Saladino come "cavaliere perfetto". La popolarità di Saladino nel mondo arabo non è limitata al suo valore di condottiero o alla sua capacità di conquistare territori, ma è anche legata ai suoi tratti di giustizia, umiltà e generosità, che lo hanno reso una figura quasi mitica. Celestre esplora questi aspetti in modo approfondito, evidenziando come la sua leadership fosse spesso caratterizzata da una forte componente morale e spirituale, che gli valse l'appellativo di "cavaliere" e "padrone di sé stesso". Il Saladino di Celestre non è solo il guerriero che sconfigge i crociati, ma anche il governante che si preoccupa del benessere dei suoi sudditi e che cerca di conciliare la sua fede con le necessità del governo.
Inoltre, Celestre dedica diverse pagine del libro alla figura di Saladino nelle fonti medievali occidentali, dove appare come il nemico implacabile, ma anche come il protagonista di un'etica cavalleresca che lo rendeva rispettato persino dai suoi avversari. L'Autore dimostra come Saladino sia stato visto in modo diverso nel mondo arabo e in quello cristiano, rivelando le diverse sfumature della sua figura nel contesto storico-culturale in cui agiva.
"Saladino. Il sovrano cavaliere" di Roberto Celestre è un'opera che si distingue per la sua profondità analitica e per l'approccio integrato tra biografia storica e traduzione storiografica. Il volume offre una visione completa di Saladino, non solo come protagonista di un'epoca, ma come simbolo di valori universali, quali la giustizia e l'onore, che ancora oggi continuano a ispirare il mondo arabo e non solo. La qualità della traduzione e il rigoroso lavoro di contestualizzazione e commento rendono questa opera una risorsa preziosa per conoscere e approfondire la figura di Saladino.
Celestre, con il suo rigore scientifico e il suo approccio multidisciplinare, è riuscito a restituire non solo la figura storica, ma anche il mito che ancora oggi vive nella memoria collettiva, facendo di questo libro una lettura importante per comprendere il Medioevo islamico e il ruolo cruciale di Saladino nella storia del conflitto tra Oriente e Occidente. |