Scritti scelti. Tomo primo Stampa E-mail

Pietro de Francisci

Scritti scelti
Tomo primo
a cura di Luigi Capogrossi Colognesi e Luigi Garofalo


Jovene Editore, pagg.X-990, € 100,00

 

defrancisci scritti1  Pietro de Francisci è una figura centrale nella scienza giuridica romana del Novecento. La sua opera si inserisce in una lunga tradizione di studi che, partendo dalla filologia classica e dalla storia antica, si concentra sulla ricostruzione delle istituzioni giuridiche e politiche dell'antica Roma. Il diritto romano, con la sua straordinaria capacità di evolversi e di adattarsi alle mutevoli circostanze politiche, sociali e culturali, ha costituito un campo di indagine privilegiato per de Francisci, il quale ha cercato di comprendere non solo le strutture legali di Roma antica, ma anche il loro significato all'interno di un più ampio contesto storico.

  Il diritto romano, infatti, non è solo un complesso di norme giuridiche, ma un vero e proprio strumento per interpretare la storia di una civiltà che ha influenzato profondamente il diritto moderno e le strutture politiche dei popoli europei. A partire dal concetto di "res publica", che caratterizzava l'organizzazione dello Stato romano, fino alle complessità della proprietà privata e delle azioni legali, il diritto romano ha offerto una struttura legale complessa, che de Francisci analizza con un rigore scientifico che rimane un punto di riferimento.

  Il tomo primo degli "Scritti scelti" di Pietro de Francisci è curato da Luigi Capogrossi Colognesi e Luigi Garofalo, che con la loro introduzione e i commenti a margine ci guidano attraverso un viaggio nel pensiero giuridico e politico romano. La selezione di scritti si articola in quattro parti principali, ognuna delle quali affronta tematiche fondamentali per la comprensione dell'evoluzione del diritto romano.

  La Parte Prima del volume si concentra sul periodo della formazione e della struttura della comunità politica romana. I saggi qui raccolti esplorano il passaggio cruciale dalla monarchia alla repubblica, un cambiamento che segna l'inizio della civiltà romana come la conosciamo. De Francisci analizza la genesi delle istituzioni giuridiche romane, come la formazione del diritto romano, il concetto di imperium, e l'evoluzione delle comunità politiche. Con approccio metodologico rigoroso, l'Autore riflette anche sul concetto di "auspicium", un elemento essenziale per comprendere il legame tra religione e diritto nell'antica Roma. In questo contesto, la sua riflessione sulla columna bellica e sul concetto etrusco di imperium offre una lettura interessante e ricca di spunti.

  Nella Parte seconda, il volume raccoglie scritti che trattano argomenti più specifici, legati alle pratiche giuridiche romane, in particolare in relazione alla proprietà e alle azioni legali. Tra i temi trattati spiccano quelli concernenti la legittimazione attiva e passiva nelle azioni legali, la proprietà, l'evizione della res data in solutum, e il particolare rapporto tra schiavi e possesso. Di particolare interesse sono anche gli studi sulle azioni penali e sulle modalità di acquisizione del possesso, che de Francisci analizza con attenzione scrupolosa e una vasta erudizione.

  La Parte terza si spinge oltre, esplorando i temi della manumissione, dell'episcopalis audientia e della datio in solutum, e la sua riflessione sulla giurisprudenza bizantina apre un'importante finestra sulla trasmissione del diritto romano nell'epoca medievale e oltre. I saggi sui contratti e sulla validità delle azioni legali non solo testimoniano la vivacità della ricerca giuridica, ma evidenziano anche l'interesse dell'Autore per l'adattabilità e l'evoluzione delle pratiche legali romane.

  Infine, la Parte quarta esplora l'influenza dei diritti orientali mediterranei sul diritto romano. De Francisci discute le forme giuridiche comuni tra i popoli del Mediterraneo orientale e l'analisi delle vendite e dei contratti orientali testimonia una capacità di sintesi e di comparazione tra i vari ordinamenti giuridici. La discussione su queste relazioni giuridiche e il loro impatto sul diritto romano è di grande rilevanza, poiché mette in evidenza le influenze culturali e giuridiche che Roma ha assorbito dai suoi vicini orientali.

  Il volume si distingue per l'approccio metodologico di de Francisci, che coniuga la tradizione giuridica romana con una visione critica e storicista, integrando anche elementi di comparazione tra i vari ordinamenti giuridici. Il suo pensiero, infatti, si caratterizza per una profonda capacità di osservazione dei fenomeni giuridici, letti attraverso una lente storica, che consente di cogliere le interconnessioni tra diritto, politica e religione nella Roma antica.

  De Francisci è capace di illuminare aspetti del diritto romano che spesso restano oscuri anche agli studiosi più esperti. La sua erudizione è accompagnata da un continuo richiamo alle fonti originali, dai testi giuridici romani fino ai documenti epigrafici, papirologici e giuridici, che conferiscono una grande solidità alle sue conclusioni. In questo senso, la sua opera è fondamentale per chi voglia comprendere la complessità e la ricchezza del diritto romano.

  Inoltre, la scelta di includere gli studi sui diritti orientali e bizantini amplia notevolmente la portata della riflessione di de Francisci, aprendo la strada a un dialogo tra il diritto romano e le tradizioni giuridiche dell'Oriente. Questo arricchisce il panorama degli studi giuridici, fornendo un quadro più completo delle influenze incrociate tra le diverse giurisdizioni antiche.