Ruggiero Bonghi
Storia dell'Europa durante la Rivoluzione francese dal 1789 al 1795
Arcadia Edizioni, 2 voll., pagg.300 + 438, € 18,00
La Rivoluzione francese del 1789, un evento che segnò profondamente la storia dell'Europa e del mondo intero, fu il culmine di un lungo processo di trasformazioni politiche, economiche e sociali che riguardarono la Francia e, in larga misura, anche gli altri Stati europei. Negli anni precedenti il 1789, la Francia si trovava in una crisi strutturale che si manifestava attraverso un crescente malcontento popolare, una debolezza della monarchia e delle istituzioni tradizionali, nonché un indebolimento del sistema fiscale e delle finanze pubbliche. L'illuminismo, con le sue idee di uguaglianza, libertà e fraternità, aveva esercitato una profonda influenza sulla classe intellettuale e sulla borghesia, alimentando un fermento che avrebbe portato alla contestazione e alla successiva rottura dell'ordine monarchico.
Le idee degli illuministi, come Montesquieu, Voltaire, Diderot e Rousseau, e la crescente insoddisfazione delle masse popolari, spinsero il Paese verso una rivoluzione che, pur partendo come un movimento riformista, divenne ben presto una vera e propria lotta per il potere. La Rivoluzione francese modificò radicalmente non solo la struttura politica della Francia, ma anche l'intero assetto europeo, avendo ripercussioni su tutti i Paesi del continente, dove il timore del "virus rivoluzionario" generò reazioni di paura e ostilità nei confronti delle idee repubblicane.
Ruggiero Bonghi, storico e intellettuale italiano, affronta nel suo lavoro l'analisi della Rivoluzione francese in un contesto europeo, ponendo l'accento su come gli eventi che si svolsero in Francia influenzarono l'intero continente. La sua opera si articola in due volumi, con un focus specifico sugli anni cruciali della Rivoluzione, dal 1789 al 1795, cercando di offrire una visione dettagliata e critica delle cause, degli attori principali e degli sviluppi che portarono alla fine dell'ancien régime e alla nascita della repubblica.
L'opera è un lavoro fondamentale per la comprensione degli eventi che hanno scosso la Francia e l'Europa tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Scritto originariamente come parte delle lezioni universitarie tenute dall'Autore durante l'Anno Accademico 1888-1889 all'Università di Roma, il testo si distingue per l'approccio analitico e critico nei confronti degli eventi che portarono alla Rivoluzione, focalizzandosi in particolare sulle personalità e le ideologie che influenzarono l'evoluzione del conflitto.
Nel primo volume, Bonghi si concentra sul contesto storico che precedette l'esplosione del 1789, esaminando le personalità intellettuali che maggiormente influenzarono il pensiero politico e sociale dell'epoca. Montesquieu, Voltaire, Diderot e Rousseau sono analizzati non solo come filosofi, ma anche come catalizzatori di una mentalità che sfidava l'autorità della monarchia e della Chiesa. La loro critica alla monarchia assoluta e al sistema feudale costituì uno dei principali veicoli del cambiamento.
Bonghi dedica ampio spazio anche alla figura del re Luigi XVI e della sua consorte, Maria Antonietta, esaminando la loro politica e le problematiche della monarchia francese. La monarchia borbonica non seppe adattarsi alle trasformazioni economiche e sociali, in un periodo di grave crisi fiscale e di crescente pressione dalle classi popolari e dalla borghesia. Bonghi non esita a mettere in luce le debolezze della monarchia, ma lo fa sempre con un approccio equilibrato, contestualizzando il regno di Luigi XVI in un sistema politico complesso che si rivelò incapace di far fronte alla situazione di emergenza che si stava delineando.
Il racconto di Bonghi non si limita ai dettagli politici, ma esplora anche le condizioni sociali e le trasformazioni economiche che portarono al collasso del vecchio regime. La crescente insoddisfazione delle classi popolari, unite alla disperazione della nobiltà e al rifiuto della borghesia di essere esclusa dal potere politico, costituirono il terreno fertile per la Rivoluzione. L'Autore tratteggia questi sviluppi con una scrupolosa attenzione ai dettagli, mettendo in evidenza le cause profonde e le contraddizioni interne che alimentarono l'esplosione rivoluzionaria.
Nel secondo volume, Bonghi prosegue la sua analisi, entrando nel vivo degli eventi rivoluzionari, a partire dalla convocazione degli Stati Generali fino alla fine del periodo del Terrore nel 1795. Un aspetto distintivo dell'opera di Bonghi è la sua attenzione alle dinamiche politiche e ai protagonisti della Rivoluzione, come Maximilien Robespierre, Georges Danton e Jean-Paul Marat. L'Autore non si limita a una semplice cronaca degli eventi, ma li inserisce in una riflessione critica sugli sviluppi ideologici e le diverse fazioni che si fronteggiarono durante il periodo.
Bonghi esamina con precisione il passaggio dalla monarchia assoluta alla Repubblica, facendo attenzione a come la nuova assemblea nazionale si sforzò di mettere in atto le promesse di rinnovamento, ma si trovò rapidamente immersa in conflitti interni, tra chi cercava una repubblica moderata e chi spingeva per un cambiamento radicale. La divisione tra girondini e giacobini, l'adozione di misure draconiane come il blocco della libertà politica durante il periodo del Terrore, sono analizzati in modo minuzioso.
Un aspetto particolarmente interessante dell'opera è l'approfondita trattazione delle guerre rivoluzionarie, che non solo mettono in evidenza la lotta interna per il controllo del potere, ma anche le reazioni esterne dei Paesi monarchici contro la rivoluzione. Bonghi inserisce il conflitto con le potenze europee nel quadro di un confronto ideologico che minacciava di sconvolgere l'intero ordine internazionale.
Ciò che rende l'opera di Ruggiero Bonghi un contributo unico è la sua capacità di unire una visione storica dettagliata con un acuto spirito critico. Bonghi, infatti, non si limita ad analizzare gli eventi, ma li interpreta alla luce delle idee politiche e filosofiche del suo tempo, mostrando una certa simpatia per i principi di libertà e uguaglianza della Rivoluzione, ma allo stesso tempo mettendo in guardia dai pericoli del fanatismo e della violenza politica.
Il suo stile, elegante ma mai retorico, riesce a mantenere un equilibrio tra la narrazione storica e la riflessione teorica, unendo storia e filosofia in un'opera che rimane, a distanza di oltre un secolo, estremamente attuale.
La "Storia dell'Europa durante la Rivoluzione francese (1789-1795)" di Ruggiero Bonghi è un'opera utile per comprendere le radici e gli sviluppi della Rivoluzione francese. Con una scrittura accurata e una visione ampia che non si limita alla sola Francia, ma inserisce gli eventi in un contesto europeo, Bonghi offre una lettura che, pur essendo frutto delle sue lezioni universitarie, conserva un'incredibile attualità.
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