«Un libro che divorerei». Pareri di lettura Stampa E-mail

Giuseppe Pontiggia

«Un libro che divorerei»
Pareri di lettura


 Palingenia, pagg.320, € 30,00

 

pontiggia divorerei  Giuseppe Pontiggia, figura di spicco della letteratura italiana del secondo Novecento, ha saputo coniugare una carriera di scrittore di successo con un'intensa attività di consulente editoriale. Nato nel 1934, Pontiggia è noto per la sua scrittura raffinata e per la sua profonda comprensione del panorama letterario, che gli ha permesso di interagire con i più significativi autori del suo tempo, contribuendo a promuovere opere che sarebbero diventate classici. La sua produzione spazia dalla narrativa, con titoli premiati come "La grande sera" e "Nati due volte", alla saggistica, in cui esplora le dinamiche della scrittura e della lettura.

  Il contesto editoriale in cui Pontiggia operò era caratterizzato da un grande fermento culturale e letterario in Italia, con il fiorire di nuove correnti di pensiero e una maggiore apertura verso la letteratura straniera. Questo periodo, che va dagli anni Settanta agli anni Novanta, ha visto la nascita e la diffusione di opere che avrebbero influenzato generazioni di lettori e scrittori. In questo scenario, Pontiggia si affermò non solo come scrittore, ma anche come un raffinato critico, la cui voce era in grado di guidare scelte editoriali e di riconoscere talenti emergenti.

  Nel volume intitolato "«Un libro che divorerei». Pareri di lettura" sono raccolti gli scritti inediti di Pontiggia, offrendo uno sguardo privilegiato su un aspetto meno conosciuto della sua opera: il suo lavoro di consulente editoriale. Redatti per le case editrici Mondadori e Adelphi, i testi offrono un'opportunità unica di entrare nel mondo della lettura di Pontiggia e nella sua visione della letteratura.

  La raccolta di Pontiggia si distingue per la sua varietà e la sua profondità. Ogni parere di lettura è un piccolo saggio critico, in cui l'Autore non si limita a giudicare le opere, ma ne esplora le sfumature, le influenze e il contesto in cui sono nate. La scrittura di Pontiggia è caratterizzata da un'eleganza e da una precisione che riflettono la sua passione per la letteratura. Egli riesce a trasmettere al lettore non solo le sue opinioni, ma anche la sua emozione nei confronti delle opere discusse.

  Pontiggia si rivela un critico capace di coniugare rigore analitico e passione. La sua scrittura è, infatti, «sapientemente calibrata», e la sua prosa riesce a essere incisiva senza mai scadere nel dogmatismo. L'Autore esplora la letteratura con un approccio che invita il lettore a riflettere. La sua affermazione che «la bellezza della scrittura sta nell'assenza delle regole» riassume perfettamente il suo modo di avvicinarsi ai testi: un'analisi libera e aperta, che mette al centro la personalità e l'unicità di ogni opera.

  Nel libro, Pontiggia discute un'ampia gamma di autori, da Italo Calvino ad Anna Maria Ortese, da Dino Buzzati a Orhan Pamuk. Ogni parere di lettura diventa una chiave di accesso a mondi letterari diversi, mostrando la versatilità e la curiosità intellettuale dell'Autore. Le sue osservazioni su autori come Vasilij Grossman e Marguerite Yourcenar rivelano una sensibilità non solo verso la forma, ma anche verso i temi trattati, con particolare attenzione ai contesti storici e culturali che influenzano la scrittura.

  Le pagine del volume si arricchiscono di una «contagiosa passione letteraria», che emerge in modo chiaro dalla scrittura di Pontiggia. I suoi giudizi, a volte spietati, su opere che non raggiungono le sue aspettative sono sempre accompagnati da una riflessione che ne mette in luce le lacune. Un esempio emblematico è il suo commento a un'opera di Singer, in cui afferma che «una pagina di Singer basta a cancellarli». Questa capacità di discernimento si riflette anche nel suo modo di affrontare i «complicati manierismi» di alcuni scrittori, evidenziando la sua capacità di analizzare con lucidità senza mai perdere di vista il valore della creatività.

  Il libro di Pontiggia non è solo una raccolta di pareri, ma un vero e proprio viaggio nella sua mente di lettore e critico. Attraverso i suoi scritti, il lettore può cogliere l'intensità con cui Pontiggia si avvicinava alla letteratura, quasi come un esploratore in un territorio sconosciuto. La selezione dei testi è curata con attenzione, offrendo uno spaccato della sua evoluzione come lettore e come scrittore.

  La struttura del volume consente di apprezzare la varietà degli autori analizzati, ma anche la continuità del pensiero di Pontiggia. La sua predilezione per certe tematiche, come il potere della narrazione e la ricerca della verità nella scrittura, emerge chiaramente. Inoltre, la sua capacità di spaziare tra generi e stili diversi testimonia la sua versatilità e il suo profondo rispetto per la letteratura in tutte le sue forme.

  Questa opera rappresenta un tassello fondamentale nella comprensione del legame tra Pontiggia e la letteratura, ma anche un invito a scoprire e riscoprire i tesori della letteratura attraverso gli occhi di un grande lettore. La raccolta non solo celebra la figura di Pontiggia, ma riporta in vita le opere e gli autori che hanno segnato la sua vita, offrendo al lettore una visione intima e profonda del suo mondo letterario.