Serhij Žadan
Anarchy in the UKR Traduzione di Giovanna Brogi e Mariana Prokopovyč
Voland, pagg.208, € 19,00
Questo romanzo di Serhij Žadan (polemista e saggista acuto e ironico, compositore e cantautore noto come "il Rimbaud ucraino") è un viaggio avvincente attraverso la storia e la memoria dell'Ucraina orientale, una terra permeata di contraddizioni politiche e sociali che si intrecciano con le vicende personali e artistiche dell'Autore.
La narrazione è intensa e coinvolgente fin dalle prime pagine, in cui Žadan ci introduce alla figura di Nestor Machno, il leggendario anarchico ucraino che incarna l'ideale di ribellione e libertà. Žadan ci porta poi nella sua infanzia felice nella "Unione Sovietica privata", una realtà parallela e nostalgica che si contrappone al caos e alla corruzione della società post-sovietica.
Il passaggio dal comunismo al capitalismo è trattato con lucida ironia e disincanto, mentre il tema della politica e dell'antipolitica emerge in modo provocatorio e dissacrante. La prosa punk dell'Autore ci trascina attraverso paesaggi urbani e rurali, treni e autostop, creando un ritmo ubriacante e incalzante che ci tiene incollati alle pagine.
Ma al di là delle vicende politiche e sociali, al centro del romanzo si trova il racconto di formazione dell'Autore come scrittore e uomo. Žadan ci offre uno sguardo intimo e sincero sulla propria vita e sulla sua passione per la scrittura, regalandoci riflessioni profonde e toccanti sull'arte e sulla responsabilità dell'artista.
"Anarchy in the UKR" è un romanzo che mescola abilmente storia, politica, memoria e arte, offrendoci uno spaccato vivo e vibrante dell'Ucraina contemporanea. Attraverso le vicende di Serhij Žadan e dei suoi personaggi, ci immergiamo in un viaggio sentimentale che ci porta a esplorare le sfumature più oscure e luminose dell'animo umano. Un libro che colpisce e sorprende, capace di lasciare un segno nel cuore dei lettori. |