Eiar Eiar Alalà. Canzoni alla radio 1924-1944 Stampa E-mail

Franco Zanetti - Federico Pistone

Eiar Eiar Alalà
Canzoni alla radio 1924-1944


Baldini+Castoldi, pagg.368, € 20,00


zanetti eiar  Con la nascita dell'Eiar, Ente italiano audizioni radiofoniche, derivata nel 1927 dell'Uri, Unione radiofonica italiana, che era nata nel 1924 – esattamente cento anni fa (tanti auguri!) – gli italiani fecero una scoperta straordinaria: la radio non solo come fonte di informazione, ma anche come fonte di intrattenimento musicale. Oltre a ciò, la radio divenne un potentissimo mezzo di propaganda che influenzava le masse in modi impensabili. La produzione musicale di quei due decenni – 1924/1944 – del secolo scorso fu davvero notevole e, in molti casi, di altissima qualità; purtroppo, però, non è mai stata narrata nella sua completezza e importanza, proprio a causa dell'etichetta di "strumento del Regime" che le è stata affibbiata – un'accusa che, seppur vera in parte, non dovrebbe offuscare la bellezza e il valore di quelle opere musicali.

  Questo volume di Franco Zanetti (giornalista bresciano, direttore di www.rockol.it) e Federico Pistone (giornalista del «Corriere della Sera») ha un titolo scherzoso ma significativo, "Eiar Eiar Alalà", che prende in prestito e modifica il celebre motto "Eia Eia Alalà" coniato da Gabriele D'Annunzio già durante la Grande Guerra per sostituire il "barbaro hip hip urrà". Questo slogan fu poi adottato con entusiasmo dal Regime fascista. Anche all'epoca, alcune "fronde" antifasciste avevano preso in giro l'emittente radiofonica di Stato, accusandola di essere troppo vicina al "sistema". Nelle pagine del testo, vengono prese in esame 130 delle canzoni più famose di quel periodo che hanno accompagnato la vita degli italiani attraverso la radio e i dischi. Le schede presentano gli autori e gli interpreti delle canzoni, descrivono la composizione musicale e lo sviluppo del testo, situandole nel contesto storico dell'epoca in cui sono state scritte, registrate e diffuse.

  Il libro rappresenta un importante contributo alla riscoperta di un repertorio musicale che, fino a oggi, è stato ingiustamente trascurato. Le canzoni di quel periodo non vanno solo considerate come prodotti di propaganda del sistema politico dell'epoca, ma anche come testimonianze artistiche di un periodo cruciale della storia italiana. Infatti, molte di queste opere musicali hanno resistito alla prova del tempo e sono ancora amate e apprezzate oggi, a distanza di molti anni dalla loro creazione.