Alan S. Kahan
La guerra degli intellettuali al capitalismo
IBL Libri, pagg.382, € 22,00
La critica all'economia basata sulla proprietà privata è un tema ricorrente nella storia degli artisti e degli studiosi, manifestandosi attraverso opere letterarie, teatrali e artistiche, nonché attraverso il sostegno a movimenti politici che mirano a superare gli aspetti negativi del capitalismo.
La conflittualità tra l'intellighenzia e il mondo produttivo è un elemento centrale in questa dicotomia, poiché gli intellettuali si trovano spesso divisi tra l'individuazione di soluzioni alternative e un senso di alienazione dai valori materialistici della società commerciale. Molti intellettuali sono attratti da movimenti politici che promuovono ideali di nazionalismo, socialismo, fascismo o comunismo, nella speranza di trovare una via d'uscita dal grigiore e dalla volgarità che percepiscono nell'attuale contesto socio-economico.
Tuttavia, come afferma Alan S. Kahan (professore di British Civilization all'Università di Versailles/St. Quentin) nella prefazione di questo volume, negli ultimi tempi i movimenti populisti si sono distanziati dal libero mercato e hanno mostrato una comune avversione verso l'autorità delle organizzazioni sovranazionali, che promuovono la libera circolazione dei capitali e delle persone, compresa l'immigrazione. Questo fenomeno testimonia l'esistenza di un malcontento diffuso tra gli intellettuali verso l'evoluzione del capitalismo e l'avanzamento del libero mercato, inclusi gli aspetti legati alla globalizzazione e all'immigrazione.
Il conflitto tra l'intellighenzia e il capitalismo è quindi una questione che ha radici profonde nella società moderna e che è ben presente da due secoli. "La guerra degli intellettuali contro il capitalismo" mira a esplorare e spiegare i motivi di questa ostilità duratura, oltre a provare a identificare possibili soluzioni per una convivenza pacifica tra l'intellighenzia e il mondo della produzione. Inoltre, cerca di rispondere all'interrogativo su come superare il conflitto tra la "mente" rappresentata dagli intellettuali e il "denaro" simboleggiato dal capitalismo. Questa continua contrapposizione tra gli aspetti filosofici, culturali e artistici e quelli economici è sicuramente uno dei grandi conflitti ancora irrisolti nella società moderna. |