Elena Calandri
Prima della globalizzazione L'Italia, la cooperazione allo sviluppo e la guerra fredda 1955-1995
Cedam, pagg.370, € 34,00
L'aiuto allo sviluppo è stato una componente fondamentale della politica estera italiana per diversi decenni, a partire dal periodo della decolonizzazione e del neo-atlantismo fino ai primi anni Novanta. Durante questo periodo, l'Italia si è posizionata come il quarto donatore mondiale, ma l'andamento accidentato di questo impegno si è interrotto poco dopo la nomina di Bettino Craxi a Rappresentante del Segretario generale dell'Onu per i problemi dello sviluppo.
La cooperazione italiana è stata influenzata da diverse fasi del conflitto bipolare tra Est e Ovest e del rapporto tra Nord e Sud del mondo. Queste dinamiche si sono intrecciate con l'evoluzione degli atteggiamenti verso la modernizzazione economica, dal periodo kennediano della modernizzazione al Nuovo Ordine Economico Internazionale e infine al neoliberismo del cosiddetto "Washington consensus". In questo contesto, la cooperazione italiana ha giocato un ruolo cruciale, coinvolgendo vari attori sociali e politici che hanno contribuito a definire l'identità internazionale dell'Italia durante la Guerra fredda.
Tra i protagonisti di questa storia troviamo figure politiche di spicco come Pella, Fanfani, Zagari, Pedini, Moro, Berlinguer, Andreotti e Craxi. Allo stesso modo, sono emerse organizzazioni della società civile, tra cui il volontariato cattolico e le Ong, che hanno svolto un ruolo chiave nell'aiuto allo sviluppo. Anche grandi aziende pubbliche e private, amministrazioni locali e partiti politici hanno partecipato attivamente a questa dimensione della politica estera italiana, ciascuno portando le proprie concezioni economiche e gli interessi specifici.
Tuttavia, nonostante l'importanza di questi attori, la storia dell'aiuto allo sviluppo italiano è stata largamente ignorata. Questo volume di Elena Calandri (professore associato di Storia dell'integrazione europea presso la Facoltà di Scienze politiche "Cesare Alfieri" di Firenze) offre quindi una prima ricostruzione di questa parabola istituzionale e politica, gettando una luce sulla sua evoluzione nel contesto dell'appartenenza occidentale dell'Italia e delle tensioni emergenti con i paesi in via di sviluppo.
Questo studio offre pertanto un'analisi approfondita di una dimensione pressoché sconosciuta della politica estera italiana, esplorando i suoi cambiamenti nel corso dei decenni e sottolineando l'importanza di questa tematica nel contesto della geopolitica globale del XX secolo. |