Mussolini io ti fermo Stampa E-mail

Angelo Bottai Polimeno

Mussolini io ti fermo
Storia leggendaria di Giuseppe Bottai scelse la patria combatté i nazisti


Guerini e Associati, pagg.272, € 24,00

 

bottai fermo  La vita straordinaria e avventurosa di Giuseppe Bottai, uno dei gerarchi più influenti durante il periodo fascista che ha segnato il periodo tra le due guerre mondiali in Italia, permette di approfondire quella stagione del nostro Paese sotto una nuova luce, fornendo spunti di riflessione stimolanti. Bottai si è rivelato una figura alternativa allo stereotipo del fascista, credendo in un'interpretazione diversa e più umanitaria del movimento. Si schierò contro la violenza, la propaganda del Regime e l'alleanza con la Germania nazionalsocialista, mettendosi in prima linea e facendo sentire la sua voce attraverso i giornali da lui stesso fondati. Non solo pubblicò libri che subivano la censura e ospitò articoli di importanti intellettuali antifascisti, ma cercò anche di mitigare le terribili conseguenze delle leggi razziali introdotte in quel periodo oscuro. Inoltre, promosse una norma fondamentale per proteggere l'arte e il paesaggio italiano, dimostrando una consapevolezza culturale e un amore per il patrimonio artistico del nostro Paese.

  Uno degli atti più coraggiosi di Bottai fu l'organizzazione della "Resistenza dell'arte", un movimento finalizzato a preservare oltre diecimila capolavori dalle mire tedesche. Questo gesto di dissenso e opposizione, raggiunto nel culmine della sua indignazione, fu seguito dall'approvazione dell'ordine del giorno che, il 25 luglio del 1943, portò alla fine del Regime fascista. Tuttavia, l'incredibile determinazione di Bottai non si esaurì qui. Nonostante avesse ormai cinquant'anni, si arruolò nella Legione Straniera sotto falso nome, diventando un umile soldato e partendo per il fronte per combattere i tedeschi. Chi altro, se non lui, dimostrò un impegno così radicale e una volontà così ferrea nel riscattare le proprie responsabilità politiche, persino mettendo a rischio la propria vita?

  Eppure, nonostante questi meriti e questa intraprendenza, la figura di Giuseppe Bottai continua a risultare scomoda nel panorama italiano. Per i nostalgici del Ventennio fascista, Bottai è considerato un traditore, un personaggio che ha abbandonato la causa fascista e ha tradito l'ideologia a cui aveva dedicato parte della sua vita. D'altra parte, per molti antifascisti, nessun protagonista di quel periodo oscuro e drammatico ha diritto all'onore e al riscatto, essendo stato complice o partecipe, in un modo o nell'altro, delle sofferenze e delle ingiustizie perpetrate sotto il Regime fascista. Sembra che la sua anima inquieta e complessa non sia stata ancora completamente compresa e accettata.

  Questo libro scritto dal nipote del gerarca, Angelo Polimeno Bottai (giornalista del Tg1, responsabile della rubrica Libri, giornalista parlamentare e già vicedirettore), offre un contributo interessante per una visione più equilibrata del personaggio.