Virginia Cowles
In cerca di guai Avventure di una reporter di guerra
Neri Pozza, pagg.480, € 26,00
Nel lontano 1938, si compì un evento che avrebbe lasciato il segno nella storia del giornalismo: Virginia Cowles, una giovane ventiseienne proveniente da Boston, sbarcò in Spagna in piena guerra civile. Nonostante la sua inesperienza come corrispondente di guerra, Virginia era ben preparata per affrontare questa nuova avventura. Indossando un elegante cappello, un abito su misura, una lussuosa giacca di pelliccia e tacchi alti, la giovane giornalista portava con sé una macchina per scrivere e una valigia contenente tre abiti di lana.
La curiosità e la determinazione di Virginia si rivelarono immediate, trasformandola in breve tempo in uno dei pochi reporter in grado di coprire la guerra civile da entrambi i fronti. La sua abilità nel raccogliere informazioni da chiunque, unita al dono innato dei grandi giornalisti di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto, le permise di incontrare tutti i personaggi chiave dell'epoca.
Per esempio, la giornalista partecipò a un tè in onore di Hitler a Norimberga, osservando con stupore la strana amicizia tra il dittatore tedesco e l'ereditiera Unity Mitford. Inoltre, a Roma, riuscì ad ottenere un'intervista esclusiva con Mussolini pochi giorni prima dell'invasione dell'Abissinia, ascoltando le parole del Duce sul diritto dell'Italia a possedere un impero.
Durante la sua permanenza a Madrid, Virginia fece amicizia con lo scrittore Ernest Hemingway e divenne intima con la giornalista Martha Gellhorn. Fu proprio con la Gellhorn che trascorse un indimenticabile pranzo in compagnia di Hemingway, condividendo storie e avventure di guerra.
Ma la sua avventura non si limitò solo a queste celebrità. La Cowles riuscì a interagire con Winston Churchill, accompagnandolo nella caccia ai pesci rossi e ammirando i suoi dipinti. Durante questi momenti, il politico britannico si sfogò lamentandosi di Chamberlain, cosa che solo una giornalista di talento come Virginia avrebbe potuto cogliere. Lasciando sempre un segno doveva andasse, la Cowles viaggiò in lungo e in largo per un'Europa sull'orlo della guerra. Attraversò paese dopo paese, vedendo le luci spegnersi uno dopo l'altro: dalla Polonia alla Romania, dalla Finlandia alla Francia, fino all'Inghilterra.
Virginia Cowles, coraggiosa con leggerezza, non esitò a correre rischi enormi pur di raccontare la verità. Il suo coraggio ha contribuito in maniera significativa all'apertura delle porte del giornalismo di guerra alle donne. Oggi, grazie a figure come Virginia Cowles, ci sono tante giornaliste donne che corrispondono dalle zone di guerra quanto uomini.
Nel 1941, l'opera "In cerca di guai" venne pubblicata, diventando immediatamente un bestseller e ispirando intere generazioni. Il memoir di Virginia Cowles presenta una straordinaria capacità di dipingere scenari vividi e coinvolgere il lettore in un'esperienza unica. Attraverso le sue parole, l'Autrice restituisce un ritratto indimenticabile di una donna pronta a correre qualsiasi rischio pur di raccontare la verità agli altri.
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