Andrea Borelli
Nella Russia di Putin La costruzione di un'identità postsovietica
Carocci Editore, pagg.128, € 15,00
Il 24 febbraio 2022 la Russia ha portato avanti una massiccia invasione dell'Ucraina, con la quale ha dato un'ulteriore spinta alla guerra che era iniziata nel 2014 con l'occupazione della Crimea e il sostegno ai separatisti del Donbass. Questa mossa fa parte di un progetto geopolitico e identitario di tipo imperiale e segue una logica neostalinista. Il presidente Putin sta agendo con l'obiettivo di ripristinare la posizione di Mosca come protagonista nella scena globale, convinto che la Russia sia stata sempre e continuerà ad essere un impero.
Per consolidare la "fortezza russa", Putin ha instaurato un regime illiberale che si basa sulla reinterpretazione di teorie e pratiche ereditate dallo stalinismo: politiche da grande potenza, controllo autoritario della società, esaltazione del passato imperiale e rivendicazione di una missione storica. Attraverso la riscrittura della storia e la statalizzazione dei luoghi di memoria, il putinismo ha creato una nuova identità che si basa su alcuni aspetti positivi dell'epoca sovietica ancora radicati in parte della popolazione. Allo stesso tempo, Putin ha incorporato, manipolato, censurato o represso le iniziative indipendenti che erano emerse nella società civile riguardo al passato russo.
Abbracciando una visione catastrofista delle relazioni internazionali, Putin ha dato forma a una Russia postsovietica con ambizioni imperiali, determinata a plasmare l'ordine europeo e mondiale. In questo libro di Andrea Borelli () vengono esplorate le tappe della costruzione di questa identità geopolitica, ponendosi domande sulla solidità del putinismo e sulle eredità che lascerà ai russi anche dopo la fine dell'era Putin.
L'Autore inizia con una panoramica sul concetto di "putinismo", uno tra i termini più utilizzati per comprendere il regime attuale in Russia. L'intento è quello di esaminare le eredità dello stalinismo e di capire come esse abbiano influenzato la visione geopolitica di Putin.
Nel primo capitolo, intitolato "Un'idea di impero", vengono esplorati i tratti distintivi del putinismo, attraverso la lente dell'eredità dello stalinismo. L'Autore guida il lettore in un viaggio attraverso la storia russa recente e permette di comprendere meglio come la narrazione del passato influenzi la politica contemporanea.
Passando al secondo capitolo, "Una 'nuova' narrazione dell'epoca sovietica", Borelli analizza il modo in cui viene utilizzata e sfruttata la storia dell'URSS. In particolare, esamina l'influenza dei manuali universitari nell'interpretazione degli eventi passati e nella formazione di una nuova visione del periodo sovietico.
Il terzo capitolo, intitolato "La statalizzazione della memoria", si concentra sul modo in cui il regime di Putin sfrutta la Grande Guerra patriottica per fini politici. L'Autore esamina dettagliatamente gli avvenimenti che riguardano la celebrazione della parata della Vittoria, mettendo in evidenza come essa venga utilizzata per esaltare la grandezza della nazione russa.
Infine, la conclusione del volume offre una panoramica dell'intero universo di Putin, mostrando come la visione geopolitica del presidente russo si intrecci con la memoria storica della nazione, creando un ambiente politico unico. |