Novità


Una terra due Stati. Interviste
  Lo scrittore israeliano Amos Oz, in queste interviste, interviene sulla sua produzione letteraria, ma soprattutto sul conflitto fra palestinesi e israeliani. Secondo l’Autore, è in atto un tragico conflitto fra due posizioni entrambe giuste, quella di Israele e quella della Palestina. Questo conflitto si può mediare soltanto con un grande compromesso che riconosca “due Stati sulla stessa Terra”. Non esistono né buoni né cattivi, né vincitori né vinti. Bisogna lavorare insieme per la pace, altrimenti non ci sarà un lieto fine per nessuno, ma solo paura, dolore e morte.
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Scrivere è vivere. Scritti e interviste
  Il titolo di questo libro è l’essenza della Lectio magistralis pronunciata dall’Autrice all’atto del conferimento del premio Nobel per la Letteratura nel 1991, e che viene qui riprodotta integralmente, insieme con alcune significative interviste. Da questi testi esce la natura e il carattere della scrittrice che scrive della vita e per la vita dell’uomo e dei suoi diritti inalienabili. Un libro che fa toccare con mano in una forma di straordinaria efficacia la forza della scrittura che...
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Anima destra
  Può succedere che lo squallore del panorama politico e culturale provochi ricorrenti e bizzarri disturbi della percezione. È quello che accade al protagonista di questo romanzo, un giornalista che comincia a somatizzare la politica durante il Meeting di Rimini del 1991. Un esasperante Bum Bum Bum gli risuona in testa mentre si aggira tra i padiglioni della Fiera alla ricerca di notizie e dichiarazioni. Poi con il crollo della Prima Repubblica, a seguito di Tangentopoli, è il momento del Drin Drin Drin e infine del Clap Clap Clap, tipico dei frenetici battimani dell'epoca berlusconiana.
  La storia politica dell'Italia degli ultimi anni è raccontata in queste pagine...
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Francesco Giuseppe
  L’ultimo grande imperatore degli Absburgo, il cui persistente mito tramanda la malinconia di una civiltà , la civiltà mitteleuropea – la musica, la pittura, il pensiero, una certa lenta dolcezza del vivere – è interpretato in questa ricostruzione biografica come qualcosa di più del tradizionale crepuscolo di un mondo. È visto anche come la coscienza di quel crepuscolo, trasfigurazione di una sorta di autocoscienza finale dell’Europa, che abbandonando l’ Ottocento si lascia alle spalle il suo secolo.
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