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Da Lhasa a Gertse costeggiando la catena dell’Himalaya, e poi verso nord lungo le montagne del Kunlun e oltre la Piana delle antilopi, in un corridoio inesplorato a più di cinquemila metri di altezza sull’immenso altopiano tibetano. Un mondo di bellezza e di libertà. Un universo che resiste inviolato dalla notte dei tempi. Esploratore nell’anima, da quarant’anni Michel Peissel percorre in lungo e in largo il Tibet alla ricerca di regni sconosciuti. Ma per la spedizione raccontata in questo libro ha osato ancora di più: la traversata totale, duemilacinquecento chilometri, del Changtang nordoccidentale.
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Nel diario dello studioso delle religioni Mircea Eliade, si legge: “Ogni esiliato è un Ulisse, in rotta verso Itaca. Ogni esistenza reale riproduce l’Odissea. Il cammino verso Itaca, verso il Centro. Sapevo tutto questo da molto tempo. Ciò che io scopro improvvisamente, è che si offre la possibilità di divenire un novello Ulisse a qualunque esiliato (proprio perché egli è stato condannato dagli “dei”, vale a dire dalle Potenze che decidono dei destini storici, terrestri). Ma per rendersene conto l’esiliato deve essere capace di penetrare il senso nascosto delle sue erranze, e di capirle come...
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Al centro di questo libro vi è il dottor Ernesto Guevara, detto il Che, discendente di famiglie che appartengono all'albero genealogico della grande colonizzazione spagnola. Molte pagine sono dedicate alle sue peregrinazioni, alla formazione culturale, alle scelte politiche, alle esperienze rivoluzionarie, al periodo trascorso nel governo di Castro dopo il successo della rivoluzione cubana e al tragico epilogo della sua vita sulle montagne della Bolivia. Ma dopo questo profilo del Che il libro di Ludovico Incisa di Camerana si allarga sino a...
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«Farinacci è un uomo verso il quale oggi, 11 ottobre 1930, converge il pensiero devoto e riconoscente di tutti i fascisti, meglio dire di tutti gli italiani. Chi lo ha veduto ieri sera fatto segno dell’incontenibile entusiasmo della folla, ha identificato nell’uomo il fascismo vero, quello degli umili e degli onesti. Non era Cremona sola attorno a lui, ma era l’Italia fascista tutta». Niente, più di questa riservata relazione di un confidente della polizia politica, vale a meglio riassumere, in una sola frase, il mito rappresentato da Farinacci negli ambienti del fascismo radicale e intransigente durante tutti gli anni del regime.
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