Novità


La cucina futurista

  Torna dopo settantacinque anni dalla prima edizione del 1932, seguita nel tempo da varie ristampe, la celebre Cucina futurista di Marinetti e Fillìa. Apparsa, mentre regnava ancora intatta l’autorità dell’Artusi, l’opera appartiene al periodo cruciale del Futurismo di “seconda maniera”; quello cioé accolto dal regime nel suo compromesso quotidiano. Senza essere sistematico, secondo le nostre consuetudini culturali - e per questo spesso incompreso e di non facile catalogazione - il volume è di un’assoluta coerenza nell’intreccio continuo di arti figurative, musica, stili di vita, consumi, realtà politica, saperi scientifici e umanistici, sapori antichi...

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Termopili. I giorni della gloria

  Dopo la sconfitta subita a Maratona a opera degli Ateniesi, Dario medita vendetta e vuole subito organizzare un’altra armata di invasione, ma non vi riesce. Il figlio Serse riprende il programma del padre e, nel 480 a.C., invade la Grecia. Le città greche non hanno una strategia univoca per impedire l’invasione e i risultati di difesa sono deludenti. Due uomini, Leonida, re di Sparta, e Temistocle, ammiraglio ateniese, prendono allora in mano la situazione e decidono di fermare l’invasore. Il re di Sparta, però, è convinto che è possibile fermare gli invasori solo in un passo stretto come le Termopili, ma ha a disposizione solo i trecento soldati della sua scorta personale...

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Nell'aeroplano del firmamento. Manifesti e poeti del primo futurismo italiano (1909-1920)
  Un panorama del futurismo letterario italiano dal 1909 al 1920, “periodo eroico”, ricco di fermenti dissacranti e innovatori, che influì sulle avanguardie europee come il futurismo russo e il dadaismo. Un’antologia sia dei manifesti, tra cui quello di Apollinaire, considerato un ponte tra l’avanguardia italiana e quella francese, sia dei poeti, in particolare di Soffici in quanto esponente di primo piano del futurismo fiorentino che trovò espressione nella rivista letteraria “ Lacerba”.
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Gli amici di Hitler. Lord Londonderry, la Gran Bretagna verso la via della guerra

  L’apocalisse della Seconda guerra mondiale fu davvero inevitabile? La classe dirigente britannica avrebbe potuto fermare l’ascesa del Nazionalsocialismo prima del precipitare degli eventi? Per far luce su questi scottanti e controversi interrogativi, Ian Kershaw ha ricostruito l’esemplare parabola politica di Charles S. H. Vane-Tempest-Stewart, settimo marchese di Londonderry: rampollo di una delle famiglie dal lignaggio più puro d’Inghilterra, ministro dell’Aviazione, cugino di Churchill e intimo amico del re, fu l’unico membro del gabinetto a non nascondere la propria amicizia e ammirazione per il Führer. Sebbene la simpatia per le idee e la fulminea ascesa di Hitler non fosse rara...

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