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In questo suo nuovo libro, appassionante come un thriller, Greg Annussek ci offre una rigorosa ricostruzione di una delle operazioni più temerarie e controverse dell’ultimo conflitto mondiale: la liberazione di Mussolini, prigioniero sul Gran Sasso, nel settembre 1943, a opera di un corpo d’élite di incursori tedeschi a bordo di alianti.
Quella che fu chiamata «Operazione Quercia» assomiglia a una partita a scacchi, incerta fino all’ultima mossa, in cui la posta è la figura ormai quasi grottesca di un dittatore al tramonto, scomparso senza lasciare traccia dopo l’improvviso collasso del regime. Sullo sfondo, l’agghiacciante agonia del Terzo Reich hitleriano, che nel rimettere in gioco Mussolini...
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Quattro anni fa Pequod pubblicava La distruzione di Dante Virgili, libro che Mondadori aveva già editato nel 1970. Un romanzo in lode al Nazionalsocialismo, un'opera estrema, difficile, controversa, l'unico testo dichiaratamente hitleriano della letteratura italiana. Nel '70 La distruzione non ricevette l'attenzione che meritava, ma negli anni a seguire si aprì attorno al romanzo un acceso dibattito, tanto che, quando Pequod nel 2003 lo ripropose in libreria, il testo venne accolto con clamore. Oggi Pequod ripete la sfida pubblicando l'inedito Metodo della sopravvivenza, il secondo romanzo di Virgili che insieme a un terzo mai scritto avrebbe dovuto...
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Il libro ricostruisce, nell'arco di tempo che va dal Congresso di Vienna all'Unità, come sia stata interpretata politicamente l'idea dell'Italia e quali siano stati i contenuti teorici della discussione che ha animato il Risorgimento italiano. Intorno ad essa, e strettamente legate, sono le questioni relative alla nazione e all'italianità. Per non disperdere la freschezza di un'ampia riflessione, l'Autore sceglie di seguire il filo del tempo – dal 1815 al 1861 – attraverso capitoli concepiti in relazione all'evolversi delle vicende politiche generali. Uno spazio specifico è dedicato ai maggiori pensatori politici del Risorgimento: Carlo Cattaneo, Vincenzo Gioberti e Giuseppe Mazzini.
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Emile Cioran, Mircea Eliade ed Eugène Ionesco sono riconosciuti come tre importanti classici della cultura francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Nati in Romania precisamente a due anni di distanza l'uno dall'altro - nel 1907 Eliade, nel 1909 Ionesco e nel 1911 Cioran - i tre giungeranno, sul filo di percorsi peraltro accidentati, a imporsi come maestri pressoché incontestati, ciascuno nel proprio campo: Cioran come esteta dell'apocalisse e "La Rochefoucauld del XX secolo"; Ionesco, primo scrittore francese a essere pubblicato, ancora vivente, ne La Pléiade, quale principe dell'assurdo; Eliade come "uno dei più grandi storici delle religioni del nostro tempo", secondo un' espressione...
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