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Tifare contro. Una storia degli ultras italiani
tifarecontro.jpg  1968-2007. È racchiusa fra queste date la parabola degli ultras italiani. Dalla fondazione del primo gruppo alle morti dell'agente Filippo Raciti e del tifoso Gabriele Sandri: la fine della storia, se vincerà la linea della repressione a tutti i costi. Sono passati quarant'anni, eppure in molti compresi quei commentatori che il calcio lo vedono solo in tv o quei politici che la curva la osservano dal caldo della tribuna vip - sanno ancora poco del mondo ultras. I giudizi sferzanti, quelli sì, riempiono le colonne dei giornali: "tutti delinquenti", "sono bestie e come tali vanno trattati", "il male assoluto del calcio". In attesa di una terapia più efficace di...
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Gli orfani di Salò. Il Sessantotto nero dei giovani neofascisti nel dopoguerra 1945-1951

carioti_orfani.jpg  Tra cronaca e storia si snoda il saggio Gli orfani di Salò di Antonio Carioti, in libreria per Mursia, che indaga sulla storia del neofascismo all'indomani delle fine della Seconda guerra mondiale.

  Tra il 1946 e il 1951, il periodo analizzato da Carioti, i giovani neofascisti sono protagonisti di un vero e proprio movimento ideale e di piazza per il quale l'autore conia l'espressione di "Sessantotto nero" evidenziando alcune delle analogie con quello che sarebbe avvenuto dopo.

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Quaderni del carcere. Edizione critica dell'Istituto Gramsci

quadernidelcarcere.jpg  Questa edizione dei Quaderni, pubblicata da Einaudi nel 1975 nella collana «Nuova Universale Einaudi», segue la sistemazione filologicamente corretta presentata dall'Istituto Gramsci dopo quel «lavoro minuzioso e condotto col massimo scrupolo d'esattezza» che lo stesso Gramsci giudicava necessario nello studio dei classici.

  I Quaderni, infatti, sono stati ordinati secondo un criterio cronologico ricostruito sulla base di dati oggettivi tratti dalla «Descrizione dei Quaderni» (sezione inserita nell'apparato critico) e che ha portato a una...

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Massimalismo e crisi dello Stato liberale. Nicola Bombacci (1879-1924)
bombacci3.jpg  A Piazzale Loreto, accanto ai corpi esanimi di Mussolini e della Petacci, di Pavolini e Barracu, giaceva quello di Nicola Bombacci. Fondatore del Partito comunista d'Italia nel '21, Bombacci aderì alla Repubblica Sociale Italiana, svolgendo un ruolo non secondario nella stesura del manifesto di Verona del Partito Fascista Repubblicano. Fu, come si può notare, un personaggio decisamente singolare, atipico, e assai inviso ai marxisti ortodossi che, non a caso, condannarono il "comunista in camicia nera" (come ebbe a definirlo Arrigo Petacco in un bel saggio di qualche anno fa) alla damnatio memoriae.
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