Mario Giro
Guerre nere Guida ai conflitti nell'Africa contemporanea
Guerini e Associati, pagg.274, € 22,50
Questo saggio di Mario Giro (docente di Storia delle relazioni internazionali presso l'Università per Stranieri di Perugia) aiuta il lettore a orientarsi nei conflitti attualmente in corso nel Continente africano, di cui poco parlano i mezzi di comunicazione ma che tuttavia provocano continuamente numerose vittime e sono spesso all'origine anche del fenomeno migratorio.
Non vengono naturalmente esaminate tutte le guerre, ma quelle dal "valore emblematico del cambiamento sociale e antropologico dovuto alla globalizzazione", focalizzando l'attenzione sul "fenomeno dei «signori della guerra» (warlordismo, da warlord) come reazione socio-antropologica alla decomposizione della società tradizionale".
L'Autore spiega che si tratta "di conflitti molto più moderni di ciò che si potrebbe pensare, legati alle condizioni socio-economiche e ambientali delle terre in cui scoppiano, dove si mescolano registri culturali e umani diversi. Le guerre africane sono politiche tanto quanto quelle degli altri continenti, e sono frutto delle trasformazioni che il continente sta vivendo fin dal volgere del millennio. L'Africa non è indietro o in ritardo, non è estranea alla storia: paradossalmente è entrata nella globalizzazione prima dell'Europa, cogliendone le opportunità e accettandone le sfide, soprattutto quelle contraddittorie del mercato".
Anche in Africa è avvenuta la privatizzazione della guerra con l'intervento di compagnie private militari e di sicurezza "chiamate a intervenire in molteplici casi: proteggere un campo di rifugiati o l'attività di una Ong internazionale, mantenere l'ordine laddove le istituzioni nazionali avevano fallito, securizzare un campo petrolifero o una zona mineraria, fare operazioni di intelligence ecc., senza ovviamente scordare l'utilizzo in caso di lotta al terrorismo".
Il Sahel, che in arabo significa "riva" e "copre oltre 7 milioni di chilometri quadrati, una superficie superiore al doppio di quella dell'India", è stato e continua a essere zona di aspri e duraturi conflitti. Il più lungo è certamente quello del Sudan che ha insanguinato il paese dal 1955 al 2005, frazionatosi negli ultimi anni in conflitti minori".
L'intera regione – aggiunge Giro – è anche "una zona di passaggio di armi e mezzi militari oltre che di combattenti. In questo senso il Sahel è divenuto anche un mercato di mercenari, come si osserva oggi nella guerra di Libia". |