Ibn Khaldūn e la Muqaddima |
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Massimo Campanini
DAL TESTO – "Ibn Khaldūn rifiutava, per altro, qualsiasi deriva idealista dell'indagine storica. La storia ha un fondamento materialistico. A muovere gli uomini nel loro agire quotidiano sono le necessità della vita: il nutrimento, l'alloggio, il vestiario. Per garantire l'erogazione e la difesa di questi beni operano, come si vedrà, lo spirito di corpo e lo stato. Inoltre la storia ha a che fare con variabili ambientali e climatiche: la geografia ha un ruolo essenziale nel determinare le necessità della vita e i comportamenti e i caratteri degli uomini. Nel paragrafo V del capitolo secondo della Muqaddima, Ibn Khaldūn afferma esplicitamente che l'uomo è figlio delle sue abitudini e che l'ambiente in cui vive ne determina la natura. La storia è disciplina che ha bisogno della sociologia e del supporto di tutte le discipline antropologiche. Non stupisce che alcuni storici abbiano cercato di evidenziare una continuità tra Ibn Khaldūn e Marx. Questo parallelismo è in qualche modo possibile e significativo? Di fatto, la storia significa informazione sulle organizzazioni sociali umane, il che coincide con la civiltà nel suo complesso. Uno studioso, arabo di nascita ma inglese di formazione, Aziz al-Azmeh, ha insistito in particolare sul fatto che Ibn Khaldūn, che era essenzialmente uno storico, abbia utilizzato, per spiegare gli eventi, la «scienza della civiltà» ('ilm al-'umrān). La scienza della civiltà implica che diversi campi del sapere convergano a spiegare la realtà dell'uomo: la storia e la sociologia, la politica e l'economia, le arti e la filosofia. Ibn Khaldūn - diciamo noi – non fa tuttavia distinzione tra struttura e sovrastruttura, né spiega la seconda per mezzo della prima. Il suo interesse è piuttosto rivolto a individuare i legami che connettono la realtà sociale umana con la consapevole valutazione della sua dimensione storica. Al centro della storia vi è la società, al centro della società vi è la politica. La politica è il cuore della sociologia e la sociologia è il cuore della storia." L'AUTORE – Massimo Campanini è laureato in Filosofia (1977) e diplomato in lingua araba (1984). Ha insegnato nelle università di Urbino, Milano, Orientale di Napoli e infine Trento come professore associato. Attualmente è Accademico dell'Ambrosiana di Milano e visiting professor allo IUSS Pavia e al San Raffaele di Milano. Fin dagli inizi della sua carriera accademica si è occupato di studi coranici, di pensiero filosofico e politico medievale e moderno, e di storia contemporanea dei paesi arabi. Ha tradotto dall'arabo all'italiano opere di al-Ghazali, al-Farabi e Averroè. Tra le sue monografie "The Qu'ran, Modern Muslim Interpretations" (Routledge, 2011), "Philosophical Perspectives on Modern Qur'anic Exegesis" (Equinox, 2016), "Al-Ghazali and the divine" (Routledge, 2018). INDICE DELL'OPERA - Premessa - Capitolo I. Vita e opere di Ibn Khaldūn - Capitolo II. La Muqaddima tra filosofia, sociologia e storia - Capitolo III. Il pensiero politico di Ibn Khaldūn - Capitolo IV. Un dibattito aperto – Appendice. Antologia della Muqaddima |