Oltre la democrazia |
Massimo Campanini
IL LIBRO – Il pensiero politico islamico è stato messo alla prova dalle rivolte o rivoluzioni che hanno coinvolto il mondo arabo negli ultimi anni. L'adeguatezza delle vecchie categorie politologiche elaborate in età classica è stata messa alla prova dalla necessità di confrontarsi con le sfide della gestione dello stato moderno e della transizione dall'autoritarismo alla democrazia. In questo quadro, il ruolo dei movimenti e dei partiti islamisti prefigura un percorso che può andare "oltre la democrazia" alla ricerca di nuove forme di organizzazione politica. Il volume raccoglie un certo numero di saggi e articoli precedentemente pubblicati e si prefigge di analizzare i presupposti teorici di siffatta progettualità politica indagando i caratteri e le forme del pensiero politico islamico classico e contemporaneo. Le promesse e le potenzialità di questo pensiero sono studiate sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista strettamente teorico delineando alcuni paradigmi di interpretazione a lungo termine e interrogandosi sulla funzionalità del pensiero politico islamico a venire a patti con la modernità. DAL TESTO – "Una democrazia islamica sembra dover essere diversa da quella occidentale se vuole continuare a chiamarsi islamica. L'Islam infatti non può rivendicare una propria dimensione della razionalità o della politica se rimane vincolato o incatenato a un modello di razionalità e di politica esogeno. Anche se la democrazia non è islamica, esiste un concetto islamico di democrazia. La democrazia occidentale nei paesi islamici è praticabile, ma non sarà mai islamica né potrà definirsi tale. L'alternativa è che i paesi "islamici" "smettano" di essere tali. Ciò ancora una volta sembra far coincidere democrazia e secolarismo: il secolarismo sembra essere il presupposto della democrazia, bisogna smettere di essere islamici per essere democratici, bisogna separare la simbologia religiosa da quella politica per essere democratici. Ma è possibile cancellare l'Islam come variabile? Dato che si tratta di una religione, anzi di una Weltanschauung in espansione, non pare possibile. Quanto detto, inoltre, può avere due conseguenze altrettanto paradossali e potenzialmente pericolose. O, da una parte, si costringono i popoli arabi e islamici a una schizofrenia culturale nel momento in cui cancellano la propria tradizione e il proprio heritage e si allineano al sistema occidentale di valori più che di forme politiche. Oppure, dall'altra, conservando la variabile islamica, si riconosce che proprio essendo "laico" l'Islam è democratico o almeno contiene in sé i germi della democrazia." L'AUTORE – Massimo Campanini ha insegnato a contratto nelle Università di Urbino e Milano, come ricercatore all'Orientale di Napoli, attualmente professore associato di storia dei paesi islamici all'Università di Trento. INDICE DELL'OPERA – Premessa - La teoria politica islamica - Intellettuali arabi tra nazionalismo, democrazia e islam - Islam e politica: il problema dello stato islamico - Consultazione (Shurà) - Consenso (Ijma') - Islam e democrazia - Democrazia e islam: valori e istituzioni |