L’alternativa islamica |
Massimo Campanini L’alternativa islamica Bruno Mondadori, pagg.168, Euro 18,00 IL LIBRO – Negli ultimi decenni del XX secolo, l’Islam radicale o politico si è presentato come un’alternativa di contestazione ai sistemi politici vigenti, tanto nel mondo sunnita (col qutbismo e post-qutbismo) quanto nel mondo sciita (con la rivoluzione khomeinista e Hizballah). L’antagonismo è stato alimentato da potenti principi costituenti: i concetti di popolo oppresso, di jihad e di sovranità di Dio.L’istituzionalizzazione e il prevalere di correnti terroristiche hanno poi fatto fallire il progetto, ma all’alba del XXI secolo articolate e ibride forme di Islam si propongono a rinverdire prospettive di trasformazione politica all’interno del mondo globalizzato. DAL TESTO – “[…] 'Ali Shari'ati (1933-1977), […] può venire considerato, non certo il primo, ma sicuramente uno dei più efficaci teorizzatori dello sciismo rivoluzionario; uno sciismo che assume le caratteristiche fondanti di una ideologia. Pensatore apparentemente eclettico, evidenzia tracce profonde della sua formazione culturale e intellettuale che, sulla base di una conoscenza che alcuni ritengono superficiale dell'eredità teologica e religiosa sciita e del sufismo, molto comunque deve all'Occidente. Addottoratosi alla Sorbona, a Parigi, fu in contatto con orientalisti, come Louis Massignon, ma anche con rivoluzionari come Franz Fanon e con esistenzialisti marxisti come Sartre da cui fu profondamente influenzato. Anche il marxismo influì alquanto su di lui, sebbene egli abbia sempre tenuto a prenderne le distanze sul piano metodologico e degli esiti epistemologici. Parlare, come si è fatto, del pensiero di Shari'ati come di una islamizzazione del marxismo può essere forse eccessivo, sebbene almeno sul piano del linguaggio le tracce siano inconfondibili. 'Ali Shari'ati fu un sociologo delle religioni, ma fu anche un ardente musulmano sciita. L'eclettismo della sua formazione, intrisa anche del misticismo dei grandi sufi dell'Islam, non significa in alcun modo che fosse un sincretista. La biografia di Shari'ati scritta da Ali Rahnema sembra invece concludere a un sostanziale sincretismo, in cui la forza del pensiero islamico si annacqua meticciandosi con il buddhismo, la filosofia occidentale, lo stesso spiritualismo estenuato dei mistici. Al contrario, il pensiero di Shari'ati è fortemente compatto, pur se non sistematico […].” L’AUTORE – Massimo Campanini insegna Storia dei paesi islamici all’Università di Trento. Si occupa di studi coranici, di pensiero politico islamico e di movimenti radicali contemporanei. Tra le sue pubblicazioni: The Qur’an, Modern Muslim Interpretations (Routledge 2010), Ideologia e politica nell’Islam (il Mulino 2008), I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo (Utet 2010) e Storia del Medio Oriente (il Mulino 2010). INDICE DELL’OPERA – Introduzione - 1. Il concetto di potere costituente e l’Islam (1.1. Variabili e caratteristiche del potere costituente - 1.2. Il movimento islamico e il potere costituente) - 2. La soggettività teoretica dello sciismo politico (2.1. ‘Ali Shari‘ati - 2.2. Ruhollah Khomeini (Khumayni) - 2.3. Muhammad Husayn Fadlallah e la dottrina di Hizballah - 2.4. L’ideologia di Hizballah) - 3. La soggettività teoretica del sunnismo politico (3.1. La soggettività teorica di Hasan Hanafi - 3.2. I Fratelli Musulmani - 3.3. Sayyid Qutb - 3.4. Qutb e dintorni, ovvero della dinamicadel potere costituente) – Conclusione. Fine del potere costituente? - Indice dei nomi
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