La sfida interrotta |
Walter Veltroni
IL LIBRO – Sono passati 35 anni dall'agonia, dalla morte, dai funerali di Enrico Berlinguer. In quei giorni l'Italia restò sospesa. E la morte di Berlinguer fu causa di dolore non solo per chi condivideva le sue idee, ma anche per chi le avversava. Questo libro racconta le ragioni di quel dolore collettivo, ma soprattutto cerca di restituire ciò che di esemplare, unico, valido ancora e soprattutto oggi, resta dell'eredità politica del segretario del Partito comunista italiano. «Credo sia utile ritrovare oggi le idee di Enrico Berlinguer. Su quel palco di Padova la sua sfida si interruppe.» Il modo migliore per dare testimonianza di quella sfida - promuovere una nuova funzione «alta» della politica e un nuovo cambiamento nel suo Partito - è sembrato a Walter Veltroni quello di ricostruire gli elementi di «rottura» politica e culturale introdotti da Berlinguer nella tradizione del Pci. Fino a trasformarlo, alla metà degli anni Settanta, nel partito al quale guardava la maggior parte della gente progressista e di sinistra di questo Paese. Attraverso un percorso politico ricercato su interviste, articoli, relazioni e interventi pubblici si sviluppano i grandi temi del pensiero di Enrico Berlinguer: le donne, i giovani, la pace e il governo mondiale, i mass media, la questione morale. Sono passati molti anni, e scrive Veltroni: «Molto, quasi tutto è cambiato. Meno una cosa. Il bisogno che la politica sia coraggio». DAL TESTO – "Berlinguer accelerava costantemente e faceva sentire a tutti noi che stava affrontando una sfida difficile e affascinante: la trasformazione di un Partito, la sua ricollocazione politica e culturale. Con Berlinguer si aveva la sensazione di essere in marcia, di camminare insieme. Ogni gesto, specie nel primo decennio, sembrava ispirato da una visione generale, da un autentico progetto. L'AUTORE – Walter Veltroni (Roma 1955) è stato direttore dell'«Unità», vicepresidente del Consiglio, sindaco di Roma, segretario del Partito democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008. È autore, fra gli altri, di "Noi" (2009), "L'inizio del buio" (2011), "L'isola e le rose" (2012), "E se noi domani" (2013), "Quando c'era Berlinguer" (2014), che è diventato un film, "Ciao" (2015) e "Quando" (2017). È regista anche di "I bambini sanno" (2015), "Indizi di felicità" (2017), della serie televisiva "Gli occhi cambiano" (2016), e di "Tutto davanti a questi occhi" (2018), intervista a Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz. INDICE DELL'OPERA – Premessa - Introduzione alla prima edizione del 1994 - I. «Verso il 2000 in compagnia dei pensieri lunghi». Le idee di Enrico Berlinguer sul futuro, l'innovazione tecnologica, la democrazia elettronica – II. «Un paese non vive senza unità morale». Le idee di Enrico Berlinguer sulla corruzione, ipoteri criminali, lo strapotere dei partiti, lo svuotamento del Parlamento – III. «Il desiderio struggente di vivere sereni». Le idee di Enrico Berlinguer sui giovani – IV. «Non può essere libero un uomo che opprime una donna». Le idee di Enrico Berlinguer sulla rivoluzione femminile, l'aborto, la famiglia - V. «Il governo mondiale non è un'utopia». Le idee di Enrico Berlinguer sulla cooperazione, lo sviluppo, l'ambiente - VI. «L'austerità, un modo diverso del vivere sociale». Le idee di Enrico Berlinguer sulle ingiustizie e sulla politica dell'austerità - VII. «La buona pace». Le idee di Enrico Berlinguer sulla guerra, i movimenti pacifisti, la Nato, gli Usa - VIII. «Il Dubček italiano». Le idee di Enrico Berlinguer sull'Urss, la Polonia, l'Afghanistan, l'autonomia del Pci - IX. «La politica come laicità e tensione ideale». Le idee di Enrico Berlinguer sull'impegno politico - X. «Il compromesso e l'alternativa». Le idee di Enrico Berlinguer sulla politica e le alleanze - XI. «Ricominciare, insieme, dagli ultimi». Le idee di Enrico Berlinguer sull'incontro con i cattolici - XII. «Craxi? Un buon giocatore di poker». Le idee di Enrico Berlinguer sul Psi degli anni Ottanta - XIII. «La libertà di creare». Le idee di Enrico Berlinguer sulla cultura e la televisione - XIV. «Mi dà fastidio sentir dire che sono triste, perché non è vero». Enrico Berlinguer sulle cose del privato |