Il disegno veneziano. 1580-1650 Stampa E-mail

Bert W. Meijer

Il disegno veneziano
1580-1650
Ricostruzioni storico-artistiche


Casa editrice Leo S. Olschki, pagg.VIII-596, € 120,00

 

mejjer disegno  IL LIBRO – Il disegno veneziano del tardo Cinque e della prima metà del Seicento è oggetto di studio più o meno sistematico da una novantina d'anni. Ancora relativamente limitato, nonostante i risultati raggiunti, è però il numero di disegni autografi documentati o attribuiti con una buona misura di affidabilità agli artisti attivi durante i decenni presi in considerazione in questo volume, fatta eccezione per Palma il Giovane, per il suo amico Domenico Tintoretto, fino a un certo punto per Bernardo Strozzi e pochi altri pittori. L'Autore, Bert W. Meijer, è da tempo impegnato nel colmare almeno una parte delle tante lacune indicative di una conoscenza ancora sommaria della produzione grafica di tante personalità artistiche attive a Venezia e in terraferma. Il risultato è questo libro, che pone al centro dell'attenzione i quesiti: che cosa disegnarono gli artisti che vissero e lavorarono nella Repubblica nel periodo tra il 1580/90 e il 1640/50? Quali furono le loro scelte di stile? Che cosa le orientò?
  Il volume raccoglie più di trenta studi monografici sull'opera grafica di artisti attivi nella Serenissima in quel giro di anni, proponendone ricostruzioni che, pur lungi dall'essere complete, offrono tuttavia per la prima volta, almeno per un certo numero di loro, punti di partenza più o meno solidi e indubitabili. Vi è aggiunto altro materiale, già di per sé alquanto meno certo, ma utile almeno in parte o in via di ipotesi a fornire una traccia per il catalogo dei disegni di vari artisti fino a poco tempo fa o ancora oggi soltanto approssimativamente, poco o per niente conosciuti come disegnatori. Inquesto campo troppo poco esplorato molto del lavoro storico-artistico di base era ed è ancora da fare.
  Il libro si configura dunque come punto di arrivo degli studi personali dell'Autore sull'argomento: include contributi pubblicati su singoli artisti negli ultimi decenni, ora sostanzialmente aggiornati, oltre ad altri del tutto nuovi, che presentano fogli finora almeno parzialmente sconosciuti in sede scientifica.

  DAL TESTO – "Soltanto dalla metà del secondo decennio del Seicento in poi nel capoluogo veneziano sono documentate attività 'accademiche' di tipo artistico, ma non ancora ufficialmente o pubblicamente istituzionalizzate. Nel 1616 il trentenne Marcantonio Bassetti (Verona 1586-Verona 1630) in una ben nota lettera scrive da Roma al suo mentore Palma il Giovane in Venezia: «avendo dato principio alla nostra accademia, disegnando le attitudini con li pennelli e colori che questa gente la chiama un'accademia alla veneziana, e essi mostrano gran soddisfazione di vedere qualche botta risoluta; ammirando grandemente il veder che quanto si disegna, si dipinge ancora». Non si sa altro, né a che cosa precisamente si riferisce la «nostra accademia»; e il tipo di disegno, ovvero «un'accademia alla veneziana» eseguita a «pennelli e colori» finora non è stata identificata tra i disegni noti dell'artista, almeno se intesa come studi accademici di figura su carta. Non si deve tuttavia dimenticare che accanto all'Accademia di San Luca, fondata nel 1593, negli anni a cavallo del 1600, vi sono a Roma tracce dell'esistenza di accademie informali, in casa di artisti (toscani), dove si faceva pratica del disegnare dal vivo. A Firenze il fenomeno è riscontrabile dagli anni settanta del Cinquecento in poi. Come è ben noto, i disegni di figura dal vivo ipoteticamente messi in relazione con le attività di queste accademie centro-italiane sono di carattere prettamente lineare e grafico, in contrasto con quelli descritti dal Bassetti."

  L'AUTORE – Bert W. Meijer è professore emerito della Facoltà di Lettere dell'Università di Utrecht ed è stato per molti anni direttore dell'Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte di Firenze. Le sue ricerche e pubblicazioni riguardano in particolare la pittura e il disegno in Italia e nei Paesi Bassi, anche nelle loro relazioni reciproche, durante il rinascimento e il barocco. Ha curato numerose mostre in materia con i loro relativi cataloghi scientifici.

  INDICE DELL'OPERA - Premessa – Riflessioni sul disegno nella Repubblica di Venezia - Corpus dei disegnatori - 1. Giuseppe Alabardi detto lo Schioppo - 2. Antonio Vassilacchi detto l'Aliense - 3. Pietro Bernardi e dintorni - 4. Giovanni Battista Bissoni - 5. I Caliari, familiari ed eredi di Paolo Veronese - 6. Antonio Cecchini - 7. Giovanni Contarini - 8. Leonardo Corona - 9. Pietro Damini - 10. Baldassare d'Anna - 11. Giulio del Moro - 12. Odoardo Fialetti - 13. Antonio de Ferrari detto Foler - 14. Girolamo Gambarato / Anonimo A - 15. Francesco Giugno - 16. Matteo Ingoli - 17. Francesco Maffei - 18. Maffeo Verona - 19. I Maganza - 20. Pietro Malombra - 21. Pietro Mera - 22. Alessandro Varotari detto il Padovanino - 23. Jacopo Negretti detto Palma il Giovane - 24. Pauwels Franck detto Paolo Fiammingo - 25. Santo (Sante) Peranda - 26. Girolamo Pilotti - 27. Matteo Ponzone - 28. Gaspar Rem - 29. Carlo Ridolfi - 30. Francesco Ruschi - 31. Fra Santo da Venezia - 32. Ascanio Spineda - 33. Tiberio Tinelli - 34. Marco Vecellio - 35. Andrea Michieli detto il Vicentino - 36. Filippo Zanimberti - Elenco illustrazioni nel testo - Elenco tavole a colori - Crediti fotografici - Tavole a colori - Bibliografia e altre risorse - Indici - Indice dei nomi - Indice dei luoghi e delle opere - Indice dei soggetti