Tradizione, nazionalismo e comunismo nell'Albania contemporanea |
Paolo Rago
IL LIBRO – Lo studio della storia e delle vicende del popolo albanese deve essere considerato alla stregua di un particolare tassello del più grande mosaico che rappresenta la penisola balcanica. Vittime forse più di altri di pregiudiziali categorie interpretative, gli albanesi sono stati immaginati e descritti generalmente con uno stile retorico di sapore fantastico-leggendario. Portatori di alcune specificità, di cui la più evidente è forse la convivenza esistente tra diverse religioni presenti nel Paese, essi hanno prodotto il concetto meno noto ma altrettanto importante di shqiptaria, forma sui generis di nazionalismo, connaturato con lo spirito del popolo albanese, per la sua storia chiuso a influenze esterne, auto-referenziale e proiettato al suo interno. Fenomeno originale, prodotto di reazione ai rischi esterni - questi si di più proprio carattere nazionalista – la sua comprensione permette di esaminare con maggiore profondità gli eventi salienti del percorso risorgimentale albanese di fine Ottocento, gli anni relativi alla monarchia di Re Zog e il successivo regime comunista, inquadrandoli in un equilibrio stabile. DAL TESTO – "La profonda differenza dell'esperienza schipetara con i paesi vicini può essere dunque individuata nel fatto che la dirigenza albanese riprese miti e modelli utilizzati nei non lontani anni della Rilindja e li interpretò attraverso il prisma della dottrina comunista. L'obiettivo prevalente del regime di Tirana fu dunque la metodica costruzione di una ideologia di stampo nazionalista che, al pari di quella comunista, assunse caratteri di una vera e propria dottrina costitutiva dello stato. Risulta evidente come, pur mantenendosi fino alla fine degli anni Cinquanta formalmente fedele alle disposizioni internazionaliste di Stalin, Hoxha agì sconfessandolo apertamente nei fatti, non avendo alcuna intenzione, a differenza di quanto accadde altrove, né di reprimere né di umiliare il sentimento nazionale che, ampliato a dismisura, anzi trasformato in un elemento indispensabile alla realizzazione della compattezza interna, per quasi un cinquantennio conobbe un ininterrotto incremento, plasmando la coscienza identitaria dell'intera popolazione." L'AUTORE – Paolo Rago (Roma, 1958) vive da circa venti anni in Albania dove ha lavorato con la Direzione Generale della Cooperazione Italiana, l'UNICEF, la Banca Mondiale e altre organizzazioni internazionali in qualità di coordinatore di progetti di cooperazione. Come capitano della Riserva Selezionata dell'Esercito Italiano ha partecipato più volte alla missione internazionale della KFOR in forza all'Ufficio per la Collaborazione civile-militare (CIMIC). Ha collaborato con l'Istituto Italiano di Cultura di Tirana con l'incarico di responsabile per la diffusione della lingua italiana. È stato capo dipartimento della lingua italiana presso l'università religiosa "Nostra Signora del Buon Consiglio" di Tirana. Al momento coordina un progetto finanziato dalla Direzione Generale della Cooperazione Italiana ed è membro del board dell'università privata "Marin Barleti" di Tirana. Ha curato la traduzione in lingua albanese di opere di saggisti italiani ed è autore di testi di grammatica italiana nonché di saggi e articoli sull'Albania. INDICE DELL'OPERA - Ringraziamenti – Prefazione, di Roberto Morozzo della Rocca - Introduzione - Capitolo I. La nascita del nazionalismo nei Balcani (La "particolarità" balcanica - Verso l'indipendenza) - Capitolo II. Il risorgimento nazionale albanese (Un popolo sconosciuto – La Rilindja albanese: affinità con il movimento romantico europeo? - I creatori dei miti albanesi) - Capitolo III. Gli albanesi tra verità e mito (L'albanologia e la lingua - I Pelasgi e gli Illiri - Giorgio Castriota Skënderbeg - Le virtù albanesi) - Capitolo IV. La religione (La religione) - Capitolo V. Il secolo del nazionalismo (Gli albanesi e gli ottomani - Dal Tanzimat alla seconda Lega di Prizren - Dalla nascita della questione macedone all'indipendenza – Conclusioni) - Capitolo VI. Tradizioni claniche e diritto consuetudinario: il Kanun di Lek Dukagjin (Attualità del Kanun? - Alcuni aspetti del Kanun: Il fis e la famiglia - La vendetta, la parola data e l'onore - La condizione della donna e il matrimonio) - Capitolo VII. Il comunismo di Enver Hoxha (Le cause profonde – Il dittatore - La tradizione del Kanun e la nuova famiglia comunista - L'onore, la parola data e la vendetta - La condizione della donna - Il comunismo ed il nazionalismo - Gli Illiri, le invasioni e l'autoctonia albanese - La resistenza albanese agli ottomani e il nuovo Skënderbeg - Il ruolo messianico del Partito comunista e l'interpretazione della Rilindja - Il castello assediato dai molti nemici - La questione linguistica - La questione religiosa) - Bibliografia |