Autorità spirituale e potere temporale nella teoria indiana del Governo Stampa E-mail

Ananda K. Coomaraswamy

Autorità spirituale e potere temporale nella teoria indiana del Governo

Edizioni Mediterranee, pagg.207, € 18,50

 

coomaraswamy governo  IL LIBRO – Autorità spirituale e Potere temporale nella teoria indiana del Governo - pubblicato per la prima volta in italiano arricchito dai sapienti apparati critici di Giovanni Monastra - è uno dei testi meno conosciuti e commentati dello studioso indù Ananda Kentish Coomaraswamy (1877-1947), nato da padre dello Sri Lanka e madre inglese. Con tutta evidenza il titolo richiama un analogo libro di René Guénon, pubblicato nel 1929 (mentre quello di Coomaraswamy è del 1942), ma va detto che l'approccio al tema esaminato e l'impostazione divergono sotto alcuni aspetti, anche se nell'essenza sono convergenti nel sostenere che il Potere temporale deve sottostare alla Autorità spirituale, depositaria dei "principi" che, in condizioni normali, devono ispirare il potere politico-amministrativo.
  Mentre gli interessi di Coomaraswamy per le arti e per l'universo religioso e sapienziale hanno riscosso interesse e spesso plauso, il tema di questo saggio ha invece suscitato forti riserve e ha portato molti studiosi a marginalizzare, trascurare e anche occultare volutamente i suoi studi sulla "dottrina politica tradizionale", che apparivano scandalosi e inaccettabili.
  Coomaraswamy criticava il moderno "dogma" democratico (ma non la democrazia come principio di realistico autogoverno, specie a livello locale), l'egualitarismo, l'individualismo, la desacralizzazione della società. Sosteneva sia il fondamento trascendente dell'autorità di governo, che solo così poteva essere legittima, sia il sistema delle caste, basato sull'eredità e sulla vocazione, il quale, a suo parere, se ben inteso e correttamente applicato, risulterebbe valido anche ai nostri giorni, sia pure con alcuni aggiustamenti dovuti all'epoca in cui viviamo. Le sue affermazioni ledevano la sensibilità e la suscettibilità dei suoi contemporanei, che perciò scelsero di ignorare, per quanto possibile, testi, come questo, dove affrontava in profondità il tema scabroso dell'organizzazione politico-sociale.
  In questo libro – spiega Giovanni Monastra nell'Introduzione -, Coomaraswamy "ha scritto pagine insuperate, svelando genealogie e correlazioni culturali laddove un pensiero puramente "sentimentale" e "orizzontale", quindi superficiale e piatto, vede soltanto le apparenze o ciò che appaga desideri e bisogni dell'uomo a una sola dimensione. L'incredibile capacità di Coomaraswamy nel fare comparazioni e rimandi, apparentemente audaci, ma sempre convincenti, tra contesti culturali molto diversi, si avvaleva delle sue sconfinate ed eccezionali conoscenze di tipo enciclopedico, tra le quali va ricordata la salda padronanza di moltissime lingue antiche e moderne, ma anche della scienza dei simboli, dove eccelleva in iconologia, disciplina che ci introduce al regno delle idee senza parole, per riprendere una terminologia spengleriana. Tali doti gli permettevano di ritrovare e far emergere dalla molteplicità delle forme religiose e culturali, storicamente manifestatesi, la loro Unità trascendente, consistente in un nucleo di sapienza o "Sophia" metastorica, la Tradizione appunto."

  DAL TESTO – "Se il Monarca orientale e tradizionale non è un "sovrano costituzionale" le cui azioni sono il mero riflesso dei voleri della maggioranza dei suoi sudditi o di quelli di un governo secolare, e non è re in virtù di un qualsivoglia contratto "sociale", ma un sovrano per diritto divino, ciò non significa che egli sia un monarca "assoluto"; al contrario, è a sua volta suddito di un altro re, come è esplicito in A. I. 109, che echeggia BU. I. 4. 14, ove si afferma che la Legge (dharma), di cui non c'è nulla di più elevato, è il vero principio della regalità. Possiamo comprendere quale sia il valore supremo attribuito all'espressione "Re dei Re" (adhirājo rājñām): mentre il "monarca costituzionale" può essere controllato da suoi pari, o persino dai suoi sudditi, il sovrano per diritto divino è controllato da un Superiore."

  L'AUTORE – Ananda Kentish Coomaraswamy, figlio di padre indù e di madre inglese, nacque a Colombo (Sri Lanka) nel 1877 e morì a Needham, nel Massachussetts, nel 1947. Geologo e mineralogista, è stato un appassionato del pensiero indiano antico, nonché delle manifestazioni artistiche del mondo indù. Ha pubblicato un migliaio di scritti, indagando svariati aspetti legati al pensiero, ai riti, alla simbologia, facendo sempre ricorso a una straordinaria erudizione fondata sull'accurata analisi filologica dei testi e delle opere artistiche. Di Coomaraswamy le Edizioni Mediterranee hanno pubblicato Tempo ed Eternità, una sorta di suo testamento spirituale.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Giovanni Monastra – Abbreviazioni - Autorità spirituale e potere temporale nella teoria inpiana del governo – Postfazione. Un Brahmano nel Kali-Yuga. Vita, opere e pensiero di Ananda Kentish Coomaraswamy, di Giovanni Monastra