Oliver Stone intervista Vladimir Putin |
Oliver Stone - Vladimir Putin
IL LIBRO – Il premio Oscar Oliver Stone vola a Mosca, destinazione Cremlino. È successo più volte, nell'arco di due anni e fino al febbraio 2017, con lo scopo di realizzare uno storico documentario trasmesso in tutto il mondo e che, in Italia, sulle reti Rai, andrà in onda a settembre 2017. Il libro riporta integralmente i dialoghi tra i due protagonisti, compreso quanto non è stato incluso nel documentario. Putin racconta in prima persona l'infanzia sotto il comunismo e del fratello morto nell'assedio di Leningrado, dell'umile famiglia di origine, ma anche del KGB, dell'ascesa al potere e dei rapporti con gli Usa e i suoi presidenti. Stone lo incalza sugli scandali che lo hanno coinvolto, chiede conto del conflitto ucraino, di quello siriano, del «Russia gate» che sta facendo tremare l'inquilino della Casa Bianca. Il dialogo è fitto, a volte serrato, a volte più rilassato, e l'intervista diventa un'occasione unica per scoprire, dalla sua viva voce, come Vladimir Putin guarda al suo ruolo, a quello della Russia e al mondo intero. DAL TESTO – "In generale e soprattutto oggi un paese può garantire la propria sovranità se assicura un buon tasso di crescita economica, e non solo quello, anche un buono sviluppo economico. E in questo senso, nonostante le ottime valutazioni che lei ha espresso sul mio lavoro, credo che sia io sia i miei colleghi avremmo potuto fare meglio. Per quanto sarebbe stato immensamente duro, perché davanti avevamo sempre un dilemma: scegliere tra una cattiva decisione e una pessima decisione. Ma succede sempre e dappertutto. Si è sempre di fronte a una scelta e bisogna decidere. I più liberali pensano che saremmo dovuti essere più severi e rigorosi nelle nostre misure. Credo che la durezza debba essere proporzionata al tenore di vita della gente. Per migliorare la vita delle persone abbiamo dovuto compiere un passo per volta. Nel 2000 oltre il 40% dei cittadini viveva sotto la soglia di povertà, il sistema di sicurezza sociale era allo sfascio, per non parlare delle forze armate, quasi del tutto scomparse. Il separatismo era imperante, non ne voglio parlare in questa sede, ma la Costituzione russa non era valida in tutto il territorio e in Caucaso imperversava un conflitto, una guerra civile, alimentata da elementi radicali provenienti dall'estero. E alla fine quella guerra civile è degenerata nel terrorismo. Era una situazione molto difficile, ma i russi e i popoli della Russia hanno una qualità molto importante, ed è l'amore per la loro nazione. Il senso del pericolo, della compassione, e la disponibilità al sacrificio per il bene del loro paese. E grazie a queste qualità dei russi, e delle altre genti della Russia, siamo riusciti a superare quel periodo terribile. Ma non possiamo sfruttare queste qualità all'infinito. Vogliamo che il nostro popolo viva vite migliori. Gli economisti di stampo liberale dicono che avremmo dovuto risparmiare di più e che non avremmo dovuto aumentare i salari e le pensioni, ma la nostra gente ha ancora un tenore di vita molto basso. Voglio che la base dei nostri cittadini, che le famiglie vedano che il paese si sta riprendendo. In ogni caso, la politica economica che abbiamo adottato e che seguiamo è sobria e riservata." GLI AUTORI – Oliver Stone (1946), regista americano tre volte premio Oscar con i film "Fuga di mezzanotte" (1978), "Platoon" (1986) e "Nato il quattro luglio" (1989), ha diretto anche la trilogia sui presidenti americani "JFK - Un caso ancora aperto" (1991), "Gli intrighi del potere" (1995, su Richard Nixon) e "W." (2008, su George W. Bush). Suoi anche i documentari su "Fidel Castro Comandante" (2003) e "Looking for Fidel" (2004), "Persona non grata" (2003) sul conflitto arabo-israeliano e "A sud del confine" (2009) sui regimi socialisti del Sud America. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Robert Scheer - Primo viaggio. 2-4 luglio 2015 – I (Le origini di Putin) – II (Eltsin e la Guerra del Golfo - 11 settembre 2001 - La guerra in Iraq e l'espansionismo americano - I rapporti USA-Russia e la Guerra Fredda) – III (Snowden) – IV (Ucraina) – V (La guerra - La religione - La famiglia – Cina - Bin Laden - Il potere - Democrazia e libertà - L'Artico - I musulmani - Il protocollo di Kyoto - L'antiamericanismo) - Secondo viaggio. 19-20 febbraio 2016 – I (Il lavoro di Putin e la sicurezza nazionale - L'economia) – II (Ancora economia – Siria - Le relazioni tra Russia e Turchia - Arabia Saudita) - Terzo viaggio. 9-11 maggio 2016 - I (La sicurezza della Russia - Siria e Ucraina) – II (La sorveglianza russa – Cecenia) – III (Prima de «Il dottor Stranamore» a Soči - La prima presidenza di Putin - Georgia, Ucraina e Crimea - Denaro e potere) - Quarto viaggio. 10 febbraio 2017 – I (Le elezioni americane del 2016 - La guerra informatica - Le relazioni internazionali - Siria e difesa - La sovranità nazionale) |