In attesa della grande crisi Stampa E-mail

Sandro Saggioro

In attesa della grande crisi
Storia del Partito Comunista Internazionale
«il programma comunista»
(dal 1952 al 1982)


Colibrì Edizioni, pagg.528, € 24,00

 

saggioro inattesa  IL LIBRO – Pur nella sua autonomia tematica questo nuovo libro di Sandro Saggioro si colloca in un rapporto di continuità con quello che nel 2012 l'autore ha dedicato al Partito comunista internazionalista degli anni 1943-1951 ("Né con Truman né con Stalin", Edizioni Colibrì): un rapporto di continuità che però comporta una distinzione essenziale. Il partito di cui qui si traccia la storia e che di quello originario riprende, all'atto della fondazione, il nome (nome che peraltro nel '64 conoscerà un mutamento nella seconda parte dell'aggettivazione) è il solo che abbia contato nei suoi ranghi Amadeo Bordiga dopo l'estromissione dal Partito comunista italiano (già d'Italia) inflittagli nel 1930 da un gruppo dirigente ormai acquisito allo stalinismo e perduto per la rivoluzione. Ma v'è di più: quella che tenta di far sentire la propria voce attraverso il suo organo di stampa, «Programma comunista», è l'unica formazione che possa legittimamente venir designata - anche se facendolo si contravviene alla rigida consegna teorica e pratica di Bordiga - come bordighiana, e tale sotto il profilo della completa adesione alla peculiare lettura del marxismo che ha caratterizzato il pensiero di lui e sotto quello dell'ordinamento del partito stesso, ordinamento basato su una elaborazione dottrinaria sboccante in un centralismo politico e organizzativo peculiarmente diverso da quello leniniano. Ciò che è stato messo alla prova nel trentennio che corre fra il '51 e l'inizio degli anni '80 è il modello partitico bordighiano.
  Il modulo espositivo pressoché cronachistico che Saggioro ha fatto proprio sembra presupporre, senza però esplicitarla, una serie di giudizi sul significato dell'insieme della vicenda programmista ma si ponga mente alla non certo casuale perimetrazione operata assumendo, appunto, i primi anni '80 come orizzonte temporale di questo libro: essa rimanda ad un giudizio che, pur inespresso (o espresso solo poco più che per allusione), lascia pochi margini al dubbio.
  Non solo l'opera è accompagnata da una nutrita appendice di testi importanti e, nello stesso tempo, di ardua rintracciabilità (taluni sono tratti dall'inedito), ma fruisce largamente del supporto di una documentazione in cui trovano posto circolari interne e scritti riservati, e fra questi ultimi corrispondenze formalmente personali; né è assente, su punti particolari, qualche testimonianza resa da singoli elementi e persino, qua e là, la recezione di quella che si potrebbe indicare come tradizione orale interna al gruppo.

  DAL TESTO – "Dopo la seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta l'analisi dell'URSS diventa il banco di prova per dire cosa sia il capitalismo e cosa il socialismo e questo nel momento dell'apogeo del mito della Russia sovietica. Si trattava allora, da buoni marxisti, di trarre lezioni da quella esperienza, di capire cosa succedeva di una rivoluzione che, dopo aver vinto, si rincartocciava su se stessa e si esauriva. Questo fece la Sinistra comunista Italiana con Bordiga che, marchiandolo nella pietra, definì: il carattere antimercantile, antisalariale, antiaziendale, antiproprietario e antiproduttivistico del socialismo.
  "Queste lezioni sono state tratte e le vicissitudini per giungere al loro scioglimento sono ormai parte del bagaglio del movimento rivoluzionario, di quello che venne definito come «partito storico», intangibile, al di là delle sue effimere rappresentazioni pratiche. Tra queste proiezioni c'è stato anche il Partito Comunista Internazionale di cui abbiamo qui tracciato il quadro.
  "Oggi sembra però che una volta giunta quella che ci appare come la crisi catastrofica di questo mondo non si manifestino i segni di rivolta, ribellione e presa in carico da parte del proletariato della via della rottura e del suo compito storico di naturale successore per il futuro dell'umanità."

  L'AUTORE – Sandro Saggioro (1949), laureato in Medicina e Chirurgia, specialista in chirurgia d'urgenza, ha lavorato, come chirurgo, in vari ospedali della provincia di Padova. Il presente lavoro è stato preceduto da "Né con Truman né con Stalin. Storia del Partito Comunista Internazionalista (1942-1952)" che si occupa della prima parte di quell'organizzazione che successivamente si chiamerà Partito Comunista Internazionale. Oltre al lavoro citato Saggioro ha curato "Comunismo e fascismo" uscito anonimo nel 1992 con la Editing di Torino; ha pubblicato con Arturo Peregalli e la casa editrice Colibrì: "Amadeo Bordiga (1889-1970). Bibliografia", 1995 e "Amadeo Bordiga. La sconfitta e gli anni oscuri (1926-1945)", 1998. Ha curato con Paolo Casciola il n. 31, settembre-ottobre 2001, dei Quaderni Pietro Tresso "Omaggio ad Arturo Peregalli" e come autore, il n. 57, giugno 2006, "Gli ultimi anni di Victor Serge" e il n. 64, marzo 2008, "Scienza e politica in Amadeo Bordiga".

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – I. I primi anni Cinquanta – II. 1956 ed oltre – III. 1960: Gennaro Fabbrocino e Torre Annunziata – IV. 1962 e 1963: «Ottobre rosso» e altre vicende – V. 1964-1966. Un periodo fondamentale nella storia di Programma comunista – VI. Verso gli anni '70. Gli ultimi anni di Bordiga – VII. Il decennio della pedata – VIII. Intermezzo (Cesare Saletta) – IX. Ancora sugli anni Settanta – X. Verso l'éclatement 1981: espulsione di Torino, Ivrea e del Sud Francia – XI. L'éclatement – XII. Conclusione - Appendice documentaria – Indice dei nomi