Vincere e vinceremo! Stampa E-mail

Mario Avagliano – Marco Palmieri

Vincere e vinceremo!
Gli italiani al fronte, 1940-1943


il Mulino, pagg.376, € 25,00

 

avagliano vinceremo  IL LIBRO – Come hanno veramente vissuto la guerra gli italiani che fra il 1940 e il 1943 la combatterono, all'insegna della famigerata parola d'ordine mussoliniana «Vincere e vinceremo»? I diari e la corrispondenza dei soldati, i biglietti clandestini, le lettere censurate o sequestrate, le relazioni delle autorità militari e di polizia, le note delle spie fasciste che gli autori hanno ritrovato negli archivi, e su cui costruiscono un resoconto originale, fanno emergere speranze, ideali, miti, aspettative degli italiani rispetto alla guerra e al fascismo. Anche se in alcuni non tardò a insinuarsi un senso di delusione, nell'insieme ci troviamo davanti alla diffusa adesione e anzi all'entusiasmo con cui la guerra fu accolta e combattuta da tanti italiani, sedotti dai sogni di gloria dispensati dal fascismo. Un consenso che solo con gli sviluppi catastrofici del conflitto si trasformò, ma piuttosto lentamente, in distacco e avversione.

  DAL TESTO – "L'idea della «vittoria italiana», «fulgida», «pronta», «immancabile» - com'è definita in innumerevoli lettere - è molto radicata e ampia. Essa fa da catalizzatore e trova nutrimento in numerosi altri miti e credi, in buona parte riconducibili alla retorica fascista - come l'idea di patria, il destino nazionale di grande potenza, la presunzione di superiorità anche razziale, la costruzione di un nuovo ordine internazionale basato su una maggiore giustizia distributiva delle risorse, la lungimirante guida del duce e la missione civilizzatrice - e in parte connessi ad altri punti di riferimento (o di appiglio nei momenti difficili) – come il benessere della famiglia e la fede religiosa. «Il compito a noi affidato - scrive dal fronte il soldato Espedito Lorenzini di Selva di Cadore - è degno di noi. Un giorno che forse non sarà lontano saremo in seno ai nostri cari, orgogliosi di aver portato a buona fine una storica missione».
  "L'orgoglio di poter dare il proprio contributo a questa storica missione è evidente innanzitutto nei toni solenni ed entusiastici con cui molti accolgono la chiamata alle armi o l'ora difficile della partenza per il fronte e dell'arrivo in prima linea. C'è inoltre un considerevole risveglio del fenomeno del volontariato, che assume proporzioni maggiori rispetto a quello della prima guerra mondiale, proprio in virtù del forte e da molti condiviso desiderio di esserci, di partecipare e di avere un ruolo nella vittoria. Lo testimonia, fra tanti, Vincenzo Ambrosio che, destinato al fronte greco-albanese, scrive ad un amico di essere «riuscito a veder coronata la mia aspirazione», e qualche giorno dopo al padre di essere «proprio contento d'esserci io pure: me ne sarei lamentato sempre, se non m'avessero accettato».
  "Il milanese Riccardo Beduschi, camicia nera scelta della divisione Giovani Fascisti, appena diciottenne, nel gennaio 1941 alla partenza da Milano scrive alla madre: «Ti lascio certo in angoscia ed in questo ti capisco: ma vedi io sono nato per la guerra di Mussolini, e per lui voglio morire». E un mese dopo, da Formia, in attesa di salpare per l'Africa, spiega così la sua decisione: «Nel passo che ho fatto io non ho nulla da rimpiangere o da rimproverarmi, so solamente che il destino ha voluto fare di me un legionario forte che combatterà fino alla vittoria finale sotto il segno del Littorio e fin dove il Duce ci comandera»."

  GLI AUTORI – Mario Avagliano, giornalista e storico, dirige il Centro studi della Resistenza dell'Anpi di Roma. Collabora alle pagine culturali del «Messaggero» e del «Mattino». Tra i suoi libri: «Generazione ribelle. Diari e lettere dal 1943 al 1945» (Einaudi, 2006) e «Il partigiano Montezemolo» (Baldini & Castoldi, 2012); con il giornalista e storico Marco Palmieri: «Gli internati militari italiani» (2009), «Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia» (2010), «Voci dal lager» (2012), pubblicati da Einaudi, e «Di pura razza italiana. L'Italia "ariana" di fronte alle leggi razziali» (Baldini & Castoldi, 2013).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. L'ora delle decisioni irrevocabili (1. La guerra immaginata - 2. I dubbi repressi - 3. L'effimera vittoria francese - 4. Vittoria a caro prezzo in Grecia) - II. La lunga illusione della vittoria (1. Sconfitte mascherate in Africa - 2. Tobruk ed El Alamein - 3. I maledetti inglesi) - III. La guerra ideologica in Russia (1. L'illusione della spallata finale - 2. Stalingrado e la battaglia del Don - 3. I bolscevichi senza Dio) - IV. Miti, temi e motivi del consenso (1. La vita per la patria - 2. L'avvenire e l'ordine nuovo - 3. Il mito del duce - 4. La guerra santa - 5. La dimensione umana della vittoria) - V. I crimini di guerra (1. L'assuefazione alla violenza - 2. Repressione e guerra antipartigiana - 3. Il razzismo, l'antisemitismo e la Shoah - 4. Il rapporto con i camerati tedeschi) - VI. Il fronte interno (1. La diversa prospettiva di militari e civili - 2. Gli italiani verso il dissenso) - VII. Le sconfitte e il lento declino del consenso (1. La guerra reale - 2. La trappola greca - 3. Le delusioni nel Mediterraneo e in Africa e la campagna in Russia - 4. Il cambio di prospettiva dell'inverso 1941-42 - 5. Il fallimento della campagna in Africa - 6. L'ecatombe russa) - VIII. La svolta del 1943 (1. La sconfitta in Africa e l'inizio della fine - 2. L'ultimo appello del duce e la svolta del 1943 - 3. Le ultime speranze di vittoria - 4. L'illusione svanita) - IX. La caduta del fascismo (1. Nasce il dissenso - 2. Il 25 luglio - 3. Affiora l'antifascismo - 4. Verso la guerra civile) - Sigle e abbreviazioni – Note - Indice dei nomi