L'intellettuale senza patria Stampa E-mail

Emil M. Cioran

L'intellettuale senza patria
Intervista con Jason Weiss


Mimesis Edizioni, pagg.86, € 4,90

 

cioran intellettuale  IL LIBRO – La presente intervista, rilasciata a Parigi nell'agosto del 1983 al giornalista, scrittore e traduttore americano Jason Weiss, viene qui presentata per la prima volta al pubblico italiano. «Accanto a esperienze di carattere autobiografico, Cioran esplicita, con rigore e chiarezza, quelli che sono i temi portanti del suo pensiero neo-pagano: la coscienza come "fatalità", il tempo e la noia, l'insonnia come supplizio per l'esistenza, l'idea "positiva" del suicidio, Dio come illusorio compagno "nei momenti di estrema solitudine", la malvagità insita nella natura umana, la storia come inesorabile "cammino verso il peggio", e infine, l'ineluttabile destino avverso. È un Cioran che spazia a 360 gradi da un argomento all'altro, discorrendo, con padronanza e disinvoltura, di metafisica e morale, mistica e musica, filosofia e letteratura».

  DAL TESTO – "Penso che i miei scritti migliori siano quelle poche pagine sul tempo. Gli uomini cadono nel tempo e più in basso del tempo. Credo che questo sia uno dei miei tratti più originali, quello di essere cosciente anche del tempo. Normalmente le persone non lo sono. Un uomo che agisce ed è impegnato a fare qualcosa non pensa al tempo. Sarebbe assurdo. Ma la coscienza del tempo dimostra che sei fuori dal tempo, che sei stato espulso. Questa si può davvero chiamare un'esperienza filosofica o metafisica. Ricordo perfettamente la prima volta che ho avuto una rivelazione del tempo. Ero bambino, avevo cinque anni, era un pomeriggio durante la prima guerra mondiale. Posso perfino dire l'ora, erano le tre del pomeriggio. Improvvisamente ebbi la sensazione di guardare il tempo passare. Non ne facevo parte, ne ero fuori. E ritengo che questa sensazione che non durò neanche dieci minuti, fu la mia prima esperienza cosciente della noia, del tedio. La noia è anche una sorta di presa di coscienza del tempo, perché il tempo non passa. Quindi ero un po' predestinato a questa coscienza del tempo e l'insonnia l'ha solo accelerata."

  L'AUTORE – Emil Cioran (1911-1995) rappresenta una delle voci filosofiche di maggior rilievo nell'ambito del "pensiero tragico" contemporaneo. Tra le sue opere ricordiamo: "Al culmine della disperazione" (1934), "Lacrime e santi" (1937), "Sommario di decomposizione" (1949), "Sillogismi dell'amarezza" (1952), "La tentazione di esistere" (1956), "Storia e utopia" (1960), "La caduta nel tempo" (1964), "Il funesto demiurgo" (1969), "L'inconveniente di essere nati" (1973), "Squartamento" (1979).

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Antonio Di Gennaro - Nota all'edizione - L'intellettuale senza patria - Intervista con Jason Weiss