Pol Pot. L’assassino sorridente Stampa E-mail

Domenico Vecchioni

Pol Pot
L’assassino sorridente

Greco & Greco Editori, pagg.156, € 12,00

 

vecchioni_polpot  IL LIBRO – Un'alba irreale si leva su Phnom Penh, la capitale della Cambogia, il 17 aprile del 1975. Un silenzio impressionante e gravido di oscure attese accoglie le prime avanguardie dei Khmer rossi che entrano in città. Sono guerriglieri giovanissimi, molti di loro non hanno più di sedici anni.
  Sono i misteriosi seguaci di PoI Pot, saltati improvvisamente fuori dalla giungla. Sono i fautori di un'ideologia assoluta, cieca e irrazionale che causerà ulteriori ed incommensurabili lutti al già stremato popolo cambogiano.
  Totalmente plagiati dalla folle ideologia di PoI Pot, si apprestano, senza stati d'animo, a ridurre in schiavitù un popolo destinato a subire uno dei genocidi più aberranti della storia. Un popolo ridotto a mero strumento da utilizzare per l'affermazione di un'astratta ideologia, dove sfuma il senso della sacralità della vita e scompare ogni espressione di umanità. Un popolo che in pochi anni perderà un quarto della propria consistenza, circa 2 milioni di persone. In proporzione è come se un folle regime causasse in Italia la perdita di quindici milioni di cittadini! Impensabile. Eppure è ciò che è avvenuto in Cambogia, sotto lo sguardo incurante e pigro delle grandi nazioni democratiche, tra il 1975 e il 1979. Benvenuti nella Kampuchea democratica, la Cambogia di Pol Pot, l'assassino sorridente, il carnefice del popolo cambogiano, lo sterminatore di massa!

  DAL TESTO – “In definitiva la Cambogia in qualche mese assume l'aspetto di uno scenario da day after, di paese distrutto da un conflitto nucleare: ferme le fabbriche, chiusi alberghi e ristoranti. Vengono addirittura eliminati consolati e ambasciate! Tanto nessuno può entrare o uscire dal paese, dove non c'è più nemmeno un europeo dopo la drammatica evacuazione dell'ambasciata di Francia. Non servono più d'altra parte gli impiegati dello Stato; dell'amministrazione pubblica si possono ben occupare i quadri del partito. Non sorprende poi che vengano chiuse pagode, moschee, chiese, templi. Per i Kmher rossi la sola religione ammessa è quella del partito! Non c'è più distribuzione di acqua potabile, né di elettricità. E soprattutto non c'è alcuna possibilità per le vittime di protestare o di farsi sentire.
  “Ogni protesta è considerata un atto "contro-rivoluzionario" e repressa nel sangue! Insomma non c'è più niente di niente nella Kampuchea democratica, dove i rivoluzionari lanciano un terrificante e arrogante monito: "Non si istaura una dittatura per fare una rivoluzione, ma si fa una rivoluzione per istaurare una dittatura!". Demenziale. Le parole non hanno più senso e l'inimmaginabile si è concretizzato: in pochi mesi il paese è piombato in un inferno medievale. È arretrato di secoli.”

  L’AUTORE – Domenico Vecchioni, già diplomatico di carriera, ha ricoperto numerosi incarichi alla Farnesina e all'estero. È stato, tra l'altro, Console Generale a Madrid e a Nizza, nonché Ambasciatore d'Italia a Cuba. Saggista e divulgatore, ha al suo attivo diverse biografie storiche (Raoul Wallenberg, Evita Perén, Tiranni e Dittatori) e studi sulla storia mondiale dello Spionaggio (Storia degli 007 dall'antichità a oggi, Spie e Spy-stories della seconda guerra mondiale, Spie del fascismo). Per i tipi della Greco&Greco ha pubblicato nel 2011 Raul Castro e nel 2012 Richard Sorge.

   INDICE DELL’OPERA – Premessa - Capitolo I. Difficoltà negli studi - Capitolo II. Il soggiorno parigino - Capitolo III. La doppia vita di Saloth Sar - Capitolo IV. La guerriglia - Capitolo V. Il governo dei Khmer rossi mostra il suo vero volto - Capitolo VI. The Killing Fields - Capitolo VII. Le nuove autorità al lavoro - Capitolo VIII. La costruzione del nuovo mondo - Capitolo IX. La Cambogia “democratica” si chiude al mondo - Capitolo X. Realtà e Propaganda - Capitolo XI. Venti di guerra tra la Kampuchea e il Vietnam riunificato - Capitolo XII. I Bo Doi a Phnom Penh - Capitolo XIII. Macabri bilanci e sconcertanti prese di posizione a favore di Pol Pot - Capitolo XIV. Il Processo di Phnom Penh - Capitolo XV. Perché? - Capitolo XVI. La forza propagandistica delle parole Khmer rosse – Appendice - Bibliografia