Fascismo e antifascismo nella Valle padana |
Aa. Vv. Fascismo e antifascismo nella Valle padana Clueb, pagg.540, Euro 32,00
IL LIBRO - Un percorso attraverso la storia e gli umori delle città padane negli anni dello squadrismo e dell'affermazione fascista e lungo tutto il percorso politico del Fascismo fino al dissenso, alla Resistenza e alla caduta. I fenomeni che gravitano attorno alla vita politica di Bologna, Mantova, Modena, Pavia, Reggio Emilia, Ferrara, e altre, vengono analizzati attraverso le strutture di potere che si avvicendano, e gli episodi più importanti della storia locale della Valle padana. Ne esce un ritratto delle diverse tipologie fasciste e antifasciste, delle tensioni sociali che caratterizzano il Ventennio, dei casi particolari che ebbero enfasi giornalistica e contribuirono a orientare l'opinione pubblica, alla crescita di un dissenso diffuso che portò alla reazione partigiana.
DAL TESTO - "L'azione dello squadrismo agrario nelle campagne, tesa a scompaginare le organizzazioni socialiste, viene accompagnata da una riaggregazione, più o meno coatta, dei lavoratori della terra nelle organizzazioni sindacali fasciste. Massimo artefice di questo disegno Gino Baroncini, eletto segretario della federazione provinciale fascista nel giugno 1921, e sostenuto da Dino Grandi, in contrapposizione ad Arpinati, fortemente contrario alla creazione di sindacati fascisti. Lo scontro fra le due correnti del fascismo è destinato a rinfocolarsi durante la strenua opposizione che i fasci emiliano-romagnoli, sotto la guida di Baroncini e Grandi e con l'avvallo di Balbo, faranno alla applicazione del «patto di pacificazione» coi socialisti firmato da Mussolini nell'agosto 1921. Il dissidio politico porta a una temporanea emarginazione dello stesso Arpinati, favorevole alla linea di Mussolini: avendo egli rinunciato alla carica di segretario del Fascio nel giugno 1921 per dissenso verso la linea politica maggioritaria, viene addirittura escluso dal nuovo direttore nel dicembre dello stesso anno".
INDICE DELL'OPERA - Prefazione - Premessa - Parte I. Lo squadrismo e la geografia del primo fascismo - Il fascismo bolognese: squadrismo, suggestioni sindacali e normalizzazione, di Fabrizio Venafro - Dalla violenza politica alla politica della violenza. L'avvento dello squadrismo a Ferrara (1919-1922), di Andrea Rossi - Il dopoguerra e le origini del fascismo a Forlì e a Cesena (1919-1926), di Matteo Pasetti - Borghesia agraria e fascismo. Il « paradigma lomellino» tra squadrismo e dissidentismo, di Pierangelo Lombardi - Classe dirigente e dinamica interna nel fascismo piacentino degli anni venti, di Fabrizio Achilli - Parte II. Autorappresentazione del fascismo padano dallo squadrismo al consenso - Il "tribuno" in Oltretorrente. Monumento a Filippo Corridoni e politica del consenso fascista in un quartiere di Parma, di William Gambetta - L'eccidio del 26 settembre 1921 e la memoria dei 'martiri fascisti' a Modena, di Claudio Silingardi - Carpi, fascio della prima ora. Autorappresentazione dei "superfascisti" carpigiani, di Anna Maria Ori - Autorappresentazione del fascismo ferrarese dalla mostra del 1933 alla terza pagina del «Corriere Padano», di Annamaria Quarzi - Lotta per il potere e costruzione dell’identità: la «Storia del Fascismo Mantovano» di Ivanoe Fossani, di Riccardo Fera - La «Gazzetta di Parma» in camicia nera. La costruzione della "razza imperiale" nel «Corriere Emiliano», di Irene Di Iorio - Parte III. Consenso e dissenso - Oltre "La cattedra e il bugliolo": antifascisti nel carcere di Castelfranco Emilia, di Giovanni Taurasi - Consenso e dissenso nella "terra del duce". La provincia di Forlì 1922-1940, di Mario Proli - "Antifascismo di risalita". Alienazione civile, indisciplina sociale e opposizione politica durante il regime fascista (1922-1940), di Juri Meda - Storia di una disillusione politica: il caso dell'avv. Pietro Montanari, di Giorgio Lipreri - Ceti contrapposti: classi sociali mantovane tra consenso e dissenso, di Luigi Gualtieri - Nuovi documenti per lo studio della RSI a Ferrara: gli scontri di potere, l'omicidio Ghisellini, la reazione popolare, di Antonella Guarnieri - Parte IV. Potere e carriere - La classe dirigente parmense negli anni del regime fascista. L'inizio di una ricerca, di Marco Minardi - I quadri del Partito Nazionale Fascista, Federazione di Reggio Emilia, di Davide Leoni - Gerarchie e partito fascista a Reggio Emilia (1925-1943). Un problema da riaprire, di Massimo Storchi - I podestà mantovani tra modello e prassi, di Luigi Cavazzoli - Squadrista, podestà, sottosegretario agli interni: la carriera esemplare di Leandro Arpinati tra intransigenza e normalizzazione, di Brunella Dalla Casa - Classe dirigente fascista, poteri locali e ceto accademico in una realtà universitaria: il caso di Pavia, di Elisa Signori - Parte V. Geografia e morfologia della resistenza - Azione e reazione: l'attività partigiana e gli arresti dei "ribelli" in provincia di Ferrara (1943-1945), di Davide Guarnieri - Guerra e resistenza nella provincia di Ravenna. Una prima ricostruzione, di Enrica Cavina - La tortura come strumento politico e le squadre speciali della RSI in Emilia, di Ermanno Mariani - Le identità partigiane piacentine tra storia e memoria, di Daniele Morsia - Dalle belle città. La lotta partigiana nel Parmense tra la via Emilia e il primo Appennino: la zona di Fidenza, di Margherita Becchetti e Ilaria La Fata - Indice dei nomi - Sigle - Cenni biografici sugli autori dei saggi |