Homo aequalis Stampa E-mail

Louis Dumont

Homo aequalis
I. Genesi e trionfo dell'ideologia economica
II. L'ideologia tedesca


Adelphi Edizioni, pagg.642, € 36,00

 

dumont homo  Quest'opera dell'antropologo francese Louis Dumont (1911-1998) contiene uno studio comparativo dell'ideologia moderna e si articola in due parti corrispondenti originariamente a due distinti volumi: il primo (tradotto da Guido Viale) è dedicato alla genesi e al trionfo dell'ideologia tedesca; il secondo (tradotto da Marina Valensise) prende in esame l'ideologia tedesca. Due aspetti "parziali o incrociati di questo oggetto molto complesso cui" l'Autore ha dato il nome appunto di "ideologia moderna".

  L'ideologia per Dumont rappresenta "l'insieme delle idee e dei valori comuni in una società. Poiché nel mondo moderno esiste un insieme di idee e di valori comune a numerose società, paesi o nazioni, parleremo di una «ideologia moderna» in contrapposizione con l'ideologia di una determinata società tradizionale".

  Nelle società di tipo moderno, predomina, "come uno dei valori cardinali", l'egualitarismo, che è l'esatto contrario della gerarchia dominante nella società tradizionale, e viene valorizzato "innanzitutto l'essere umano individuale: ai nostri occhi ogni uomo è un'incarnazione dell'intera umanità e come tale è eguale a ogni altro uomo". Quest'ultimo è l'individualismo, che si contrappone all'olismo.

  "Nella concezione olistica – spiega Dumont – i bisogni dell'uomo come tale sono ignorati o subordinati, la concezione individualistica invece ignora o subordina i bisogni della società. Ora, tra le grandi civiltà che il mondo ha conosciuto il tipo di società che ha predominato è quello olistico; sembra anzi che questa sia stata la norma, con la sole eccezione della nostra civiltà moderna e del suo tipo individualistico di società".

  Sotto il profilo logico, la concezione olistica implica la gerarchia, mentre quella individualistica implica l'eguaglianza, "ma nella realtà le società olistiche non danno tutte lo stesso grado di rilevanza alla gerarchia, né le società individualistiche all'eguaglianza. Da un lato, l'individualismo non implica solo l'eguaglianza, ma anche la libertà; ora, eguaglianza e libertà non sempre convergono e il modo in cui si combinano è diverso in ciascuna società di questo tipo".

  Nelle società tradizionali, "i rapporti fra gli uomini sono più importanti e hanno un valore più alto dei rapporti fra gli uomini e le cose. Questo primato è capovolto nel tipo moderno di società, dove invece i rapporti fra gli uomini sono subordinati a quelli fra gli uomini e le cose".

  Questa inversione di primato si riflette sulla concezione della ricchezza: "Nelle società tradizionali in generale – osserva l'antropologo francese – la ricchezza immobiliare è nettamente distinta da quella mobile", mentre nel mondo moderno "la ricchezza mobile è diventata pienamente autonoma non solo in sé, ma come forma superiore della ricchezza in generale". Si è, quindi, "assistito al sorgere di una categoria autonoma e relativamente unificata di ricchezza. È solo a partire da quel momento che si può tracciare una distinzione chiara tra ciò che chiamiamo «politico» e ciò che chiamiamo «economico». Si tratta di una distinzione che le società tradizionali non conoscevano".

  Tra le varie forme che l'ideologia moderna ha assunto nei diversi Paesi, Dumont prende in esame la variante tedesca, isolandone tre aspetti generali: la forte predominanza dell'olismo, la decisiva influenza formatrice della riforma luterana e la sopravvivenza sino ai giorni nostri dell'idea di sovranità universale.

  "Se l'individualismo puramente spirituale di ascendenza luterana – si legge ancora nel testo – ha determinato il modo di adattarsi dell'identità collettiva tedesca ai nuovi sviluppi dell'individualismo, l'olismo imperante nella società ha avuto un ruolo del tutto diverso. Ha avuto infatti come necessaria conseguenza il fatto che l'adattamento assunse la forma di sintesi, di rappresentazioni ibride che combinavano aspetti olistici e individualistici".

  Nel caso tedesco, "l'olismo e l'individualismo non solo sono empiricamente presenti nella società, o giustapposti nel pensiero come nella riflessione di Troeltsch sulla libertà tedesca, ma sono mescolati, confusi, implicitamente identificati l'uno rispetto all'altro. Il confronto tedesco con il mondo è incentrato su questo punto. Il sociologo quindi è molto tentato di vedervi la radice del «dualismo», del «paradosso» o della «contraddizione» che tanto spesso si è rimproverato alla Germania".